Protezionismi del tipo più diverso si stagliano sull’orizzonte della politica contemporanea. Oltre al protezionismo esplicito di Trump ed al tentativo di “de-globalizzarsi” del Regno Unito attraverso la Brexit, basti pensare al mercantilismo a lungo praticato da Germania e Giappone il cui modello di crescita è basato sul perseguimento di surplus commerciali ; o al capitalismo di stato cinese a cui si possono attribuire molte caratteristiche protezioniste.
Anche l’Europa, forse senza rendersene conto, sembra scivolare verso alcune tendenze orientate alla difesa del mercato interno. Tendenze di medio periodo che anche la nuova amministrazione Biden farà probabilmente fatica ad arrestare. Andiamo incontro al declino del paradigma dominante fino a oggi, fatto di multilateralismo, apertura e libero scambio ?
Tra regionalizzazione del mondo e nuovi equilibri geopolitici, l’Europa sta riscoprendo una nuova “preferenza europea” ? E come fare in modo che, invece di ridursi a una guerra di dazi, si trovi un nuovo equilibrio nell’economia internazionale che vada a beneficio di tutti ?
Ne parleremo al prossimo lunedì del GC con :
La discussione partirà dal seguente articolo pubblicato da Paolo Gerbaudo sul Grand Continent.