In un articolo pubblicato sul Grand Continent, « L’era dei rivoluzionari senza rivoluzione« , Alexander Pick e Mario Pezzini tentano di spiegare l’intensificarsi della protesta sociale su scala globale e lo scontento diffuso, che si manifesta nei movimenti sociali ma anche in una disaffezione verso le modalità tradizionali di impegno politico e verso la democrazia stessa.
Per rispondere a questo scontento, i due autori suggeriscono che gli Stati devono attuare una « pianificazione negoziata », coinvolgendo direttamente le società civili nel processo di pianificazione – il che significherebbe prendere in considerazione non solo le rivendicazioni e lamentele, ma anche le proposte e le idee positive delle società civili.
Qual è la scala appropriata per rispondere al malcontento nei confronti della globalizzazione economica : locale, nazionale, transnazionale, interstatale ? Si deve usare lo stato protezionista come fonte di tutela o, al contrario, si deve incoraggiare lo sviluppo di una società pienamente transnazionale, maggiormente in grado di assorbire e limitare gli shock delle trasformazioni dell’economia globale ?
Come dovrebbero scriversi i manifesti della società globale contemporanea ? Perché i movimenti rivoluzionari di oggi non portano alla rivoluzione ?
Per rispondere a queste domande, avremo il piacere di dare il benvenuto a :
L’incontro sarà moderato da Sofia Scialoja.
Questo lunedì del Grand Continent è co-organizzato con il Centro di Sviluppo dell’OCSE.
L’incontro sarà trasmesso in diretta sui profili Facebook e Twitter del Grand Continent.