La nostra rivista ha il piacere di invitarvi questo 23 ottobre al primo Lunedì del Grand Continent, il dibattito settimanale organizzato con la School of Government dell’Università Luiss. Sarà un’occasione per ragionare sul primo anno del governo di Giorgia Meloni in un dibattito che si terrà alla Luiss, nella sala congressi The Dome, ingresso da Viale Romania 32. L’ingresso è libero previa iscrizione a questo link.
Abbiamo deciso di affrontare l’argomento da una prospettiva più larga e non soltanto nazionale, perché l’arrivo al potere di Giorgia Meloni ha avuto due letture completamente opposte in Italia e all’estero : l’opinione pubblica italiana ha vissuto con relativa normalità la vittoria della coalizione di destra-centro, dopotutto già al governo in varie legislature a partire dal 1994 ; mentre quella internazionale ha in un primo momento sollevato parecchi timori sull’esecutivo, percepito come « neofascista » o di « estrema destra » da molti osservatori. La prima ministra francese Elisabeth Borne si era addirittura spinta a garantire che la Francia avrebbe vigilato sul « rispetto » dei diritti umani in Italia.
I primi mesi di governo hanno tuttavia mostrato una certa normalizzazione di Fratelli d’Italia e della coalizione, come ha scritto Lorenzo Castellani sul Grand Continent lo scorso aprile : « Il governo Meloni rientra perfettamente nello schema del paese “a macchia di leopardo” e di conservazione sotterranea, e mostra la capacità di compromesso che esiste tra politica ed establishment decentrato ». La leader di Fratelli d’Italia ha provato a incarnare una forma di “tecnosovranismo”, appoggiandosi alla classe dirigente del Paese, specialmente nelle aziende di Stato, e allo stesso tempo lanciando segnali più radicali al suo elettorato.
Specialmente grazie ad alcuni provvedimenti in materia di immigrazione e sicurezza, senza contare le ripetute uscite sopra le righe di alcuni esponenti del governo, Meloni non ha completamente sconfessato la sua linea radicale. Sulla politica culturale, inoltre, la sua posizione è caratterizzata dalla difesa di temi divisivi, primo fra tutti la difesa dell’identità nazionale italiana, dei valori tradizionali della famiglia e del cristianesimo, come mostra il suo discorso a Budapest : « penso che una grande battaglia per chi difende l’umanità e i diritti delle persone sia anche quella di difendere le famiglie, sia anche quella di difendere le nazioni, sia anche quella di difendere l’identità, sia anche quella di difendere Dio e tutto ciò che ha costruito questa civiltà. Il Grand Continent ha pubblicato e commentato l’intervento di Giorgia Meloni, in un testo di archivio molto utile per comprendere la sua piattaforma politica, da leggere insieme a una riflessione di Pasquale Annicchino sulla rilevanza delle guerre culturali americane nell’immaginario politico italiano.
Che bilancio trarre dal primo anno di presidenza Meloni ? Come si configura il “tecnosovranismo” del governo Meloni nella realtà quotidiana ? L’alleanza guidata da Giorgia Meloni sarà un modello per la destra europea in vista delle elezioni europee ?
Per discuterne abbiamo invitato :
Il dibattito sarà moderato da Francesco Maselli del Grand Continent.