Tra polemiche sulla genuflessione e sull’uso dell’arcobaleno e partite giocate in stadi pieni, gli Europei di calcio in corso ci hanno ricordato ancora una volta che, nonostante le intenzioni di tenere le due cose separate da parte della UEFA, lo sport è profondamente politico. E in particolare, lo è il calcio : in quanto sport piú praticato (e visto) al mondo, si presta perfettamente a essere sia vetrina per trasmettere messaggi, che strumento di soft power e influenza politica. Per il calcio, e per il modo in cui è raccontato, passano i conflitti culturali ed economici della società – dalla razza alla cittadinanza, , e passa parte della narrazione e dell’autorappresentazione dei diversi paesi. Soprattutto quando, come agli Europei, è su base nazionale. Come dimostra la storia, fra gli altri, del CT dell’Ucraina Andrij Shevchenko, il calcio è ancora oggi “il calcestruzzo delle identità nazionali europee”.
Di questi temi parleremo al prossimo incontro dei lunedí del Grand Continent, con :
- Marco Bellinazzo, Giornalista, autore di “Calcio & Business” sul Sole 24 Ore
- Dario Saltari, Editor, Ultimo Uomo, autore del Podcast ‘Trame’
- Nicola Sbetti, professore di Storia dello Sport, Università di Bologna
- Nadeesha Uyangoda, scrittrice e ideatrice del podcast Sulla Razza, powered by Juventus
- Giulia Zonca, giornalista sportiva, La Stampa
Modererá l’incontro Giovanni Collot, Il Grand Continent
