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Capitalismi politici in guerra 32 Articoli →

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Nata a Mantova, Carla Sozzani è diventata l’incarnazione della quintessenza milanese, con un look sempre impeccabile.

Ex redattrice di moda, fondatrice del mitico 10 Corso Como, concept store ante litteram, incarna quel raro mix di rigore lombardo e audacia milanese.

Tra un risotto al salto e i misteri del design e del Duomo, l’abbiamo incontrata per farci svelare il segreto della più discreta capitale della moda.

Quando scende in treno a Vico Equense dalla sua università di Cambridge, Helen Thompson ha sempre uno o due volumi di Roberto Calasso nella valigia.

L’estate scorsa ha letto Moby Dick guardando il mare.

Dal suo primo incontro con il Vesuvio — “a dodici o tredici anni”—, non l’ha mai lasciato.

Per l’economista inglese, il golfo di Napoli è stata “un punto di partenza simbolico”.

«Il silenzio con cui l’Europa ha risposto alle intimidazioni di Donald Trump ha fatto il giro del mondo, risuonando come un’ammissione della nostra impotenza. Spetta ora a noi ridare all’Europa una voce forte — quella dei popoli uniti, consapevoli del loro peso e determinati a costruire insieme il loro destino».

Uno spunto di dottrina firmato Dominique de Villepin.

La nostra serie estiva Grand Tour fa tappa in Italia.

Sulle orme di D’Annunzio, degli Agnelli e di Thomas Mann, lo scrittore Edoardo Nesi (premio Strega 2010) ha fatto di Forte dei Marmi il suo luogo di villeggiatura unico, al punto da sviluppare una dolce ossessione.

Per la sua straordinaria assiduità e fedeltà alla città, il sindaco lo ha nominato cittadino d’onore della località balneare.

Raccontandoci la ricetta di un Martini magico, i fasti passati di una discoteca ormai in declino, le ville leggendarie, le lunghissime spiagge, Nesi ci svela come si vive l’estate sulla costa toscana.

La scena potrebbe essere l’inizio di un romanzo.

Gérard Araud ha vent’anni. È davanti al Partenone. Piange di gioia: la Grecia non lo lascerà mai più.

Oggi, a Hydra, ritrova ogni anno i papaveri, i sentieri che conducono al mare e i fantasmi dell’isola, come Leonard Cohen o Jackie Onassis. Ma anche lo spirito degli esiliati, tornati per Pasqua.

E sempre lo stesso enigma: il colore dell’acqua.

Fuggire da Parigi, dalle sue regole e dalla sua chiusura, dal suo spirito serio.

A tarda notte gay, cercare la fusione frenetica con il mondo nel movimento, nel rumore, nell’asfalto, lontano dal silenzio della natura.

Bagnarsi in acque inquinate piuttosto che cristalline.

L’Atene di Édouard Louis non ha nulla di una cartolina, ma è diventata un rifugio dove scrivere.