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COP28: l’ecologia su scala pertinente 

COP28 a Dubai: dietro le quinte della diplomazia climatica
Lettura estesa

Per molto tempo Emilio Santiago ha creduto nelle teorie collassologiche. Prima del fallimento dei suoi modelli di previsione. In una riflessione ispirata dal suo saggio, Contra el mito del colapso ecológico, spiega i limiti e le aporie di un discorso che disarma l’azione politica, prendendo spunto dal caso di una teoria molto diffusa all’inizio del secolo: il picco del petrolio, che avrebbe dovuto segnare il crollo della civiltà industriale. Un testo essenziale in vista dell’inizio della COP28.

Rappresentante di un approccio «realistico» alla transizione energetica o lobbista provetto dell’industria petrolifera? Per molti osservatori, il controverso doppio status del Presidente della COP 28 di Dubai, Sultan Ahmed Al-Jaber, getta un’ombra sulle prospettive di progressi sufficientemente ambiziosi in materia di clima alla COP 28.

La Cop 28 si apre domani a Dubai. Al centro delle discussioni ci sarà un tema: il debito? Perché Il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz ne discute con l’ex ministra delle Finanze della Nigeria Kemi Adeosun, l’ex ministro argentino Martín Guzmán e l’economista Ishac Diwan.

Dall’Ucraina a Gaza, la guerra si estende. Il mondo si frattura sotto i nostri occhi. Benché prudente sull’idea di una seconda Guerra fredda, Carlo Galli dipana i punti di tensione e scontro che definiscono il nostro mondo, forte di una convinzione: «Il conflitto odierno è solo geopolitico, non ha come posta in palio una visione del mondo». Un’intervista essenziale.

Gli obiettivi climatici degli accordi di Parigi non saranno raggiunti. La lotta ecologica radicale sembra illusoria, persa nella trappola di un mondo fratturato. In questo contesto, Luca Picotti traccia il profilo della linea realista che secondo lui si imporrà: un ambientalismo difensivo che cercherà di adattare, per quanto possibile, le nostre società alla futura catastrofe.