Il rapporto Draghi : la forza di riformarci
Per spiegare la logica delle sue raccomandazioni sul futuro della competitività europea, Mario Draghi ha consegnato alla rivista uno spunto di dottrina programmatico come premessa al suo rapporto.
Per spiegare la logica delle sue raccomandazioni sul futuro della competitività europea, Mario Draghi ha consegnato alla rivista uno spunto di dottrina programmatico come premessa al suo rapporto.
Il modo in cui siamo organizzati, i nostri processi decisionali e i nostri meccanismi di finanziamento sono progettati per il mondo di ieri: pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in Medio Oriente, pre-ritorno delle ostilità tra grandi potenze. Ma a noi serve un’Unione europea che sia adeguata al mondo di oggi e di domani. Ecco perché quel che proporrò nella relazione che la Presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale: perché è di un cambiamento radicale che abbiamo bisogno.
«Grand Continent. Un punto di riferimento per il dibattito politico e intellettuale in Francia e in Europa. Adesso anche in italiano.» (Federico Fubini, Corriere della Sera)
«Il Grand Continent continua l’avventura delle grandi riviste intellettuali del XX secolo.» (Le Monde)
«Strategia, politica, geopolitica… Il Grand Continent è una delle principali piattaforme per il dibattito europeo.» (la Repubblica)
Fenomeno europeo, il sovraffollamento delle carceri sta prendendo una piega tragica in Italia. Dall’inizio dell’anno, il numero di suicidi nelle carceri è aumentato. Puntando su una politica penale fortemente repressiva, il governo Meloni sembra aver raggiunto un’impasse: con la creazione di un numero sempre maggiore di reati, le carceri italiane sono entrate in un circolo vizioso che trascura problemi sociali strutturali.
«Quando conosci bene un posto riesci a trovare quel piccolo dettaglio su cui si costruisce la credibilità di una scena, e da lì quella del personaggio che vi si muove.»
Portandoci tra locali notturni, biblioteche e trattorie nascoste, Vanni Santoni racconta la storia nostalgica di un ecosistema intellettuale inedito: la Firenze degli anni Duemila.
Studiamo il punto nodale della geopolitica contemporanea, lo scontro tra Cina e Stati Uniti, alla luce della capacità politica dei due sistemi di dirigere, trasformare e sviluppare l'innovazione, l'industria, le tecnologie digitali e la scienza. Domandandoci, davanti a questo, cosa fare
Da Olivier Blanchard a Thomas Piketty–da Isabella Weber a Laurence Tubiana, alcune decine di firme della rivista e di altri economisti di primo piano si sono riuniti a Berlino per un vertice organizzato dal Forum New Economy per definire un nuovo paradigma. Eccolo.
Recupero, catenaccio, contrattacco? Per capire questo nuovo momento inedito nella storia degli Stati Uniti, David A. Bell, professore di storia a Princeton, propone tre previsioni (più una)
“Giorgia Meloni dimostra ancora una volta i limiti della destra italiana, tutta votata al consenso e al mantenimento delle posizioni politiche originarie, incapace di rompere con l’euroscetticismo e il sovranismo fino in fondo, priva nei fatti di una cultura di governo e di culto della ragione di Stato”.
Una delle politiche più emblematiche dell’Unione attraversa un profondo mutamento.
Dalla riconfigurazione delle sue missioni alla rimodulazione in base alle lezioni del PNRR, il ripensamento della coesione è già una delle priorità del nuovo ciclo politico che si apre in questi giorni. Francesco Prota e Gianfranco Viesti fanno il punto sullo stato dell’arte e propongono una serie di soluzioni pratiche.
La Francia si è svegliata italiana. Dovrà imparare l’arte del compromesso.
Come si gestisce un Parlamento senza una chiara maggioranza? Come si governa senza una coalizione netta? Dopo aver trascorso la campagna legislativa a Parigi, il professore Sabino Cassese presenta i segreti di una formula di cui la Francia non sa quasi nulla.
Il partito di Le Pen non ha vinto le elezioni, ma si avvicina alla maggioranza
C’è un’illusione ottica nel voto di sbarramento: il fronte repubblicano è in realtà una coalizione elettorale resa possibile solo dal gioco dei ritiri. Con la sinistra in testa, la questione aperta oggi è come tradurre questo risultato in una coalizione politica in grado di formare l’Assemblea. Uno studio di Jean-Yves Dormagen, presidente fondatore del Cluster 17.
Giorgia Meloni ha un problema con il suo partito: l’antisemitismo.
È diventato difficile capire come il Presidente del Consiglio italiano riuscirà a tirarsi fuori dalla crisi in cui si trova la sua famiglia politica, per la prima volta così direttamente confrontata con il peso della propria eredità storica.
Con le edizioni Gallimard, lavoriamo da più di un anno alla versione cartacea del Grand Continent
Politiques de l’interrègne è il nostro primo volume.
Questo lavoro non ci è mai sembrato così urgente.