Studi


I progressi tecnologici pongono un problema strutturale alle forze armate: il reclutamento e la motivazione della fanteria.

Come convincere una società matura, libera e che aspira alla democrazia ad arruolarsi in una guerra di logoramento disumanizzante?

Dopo aver studiato attentamente la guerra in Ucraina, uno dei più brillanti ufficiali dell’esercito francese, che scrive sotto pseudonimo per garantire maggiore libertà di espressione, propone un nuovo studio — da leggere per prepararsi.

Se ne è parlato poco in Europa, ma una questione sta attualmente agitando il mondo dell’IA: cosa ci faceva il CEO di NVIDIA in Cina?

In piena guerra commerciale, le visite di “Jensen” tra Pechino e Washington hanno lo scopo di mantenere aperto il canale della globalizzazione?

Per comprendere il significato della sua “missione”, è necessario capire il rapporto che il fondatore dell’azienda più capitalizzata al mondo ha con il futuro e la geopolitica.

Un’indagine firmata Aresu.

Chi sta davvero per assumere il controllo del Canale di Panama?

Un gigantesco e complesso deal infrastrutturale è al centro della rivalità tra Cina e Stati Uniti.

A orchestrare questa delicata operazione, attualmente bloccata dalla Repubblica Popolare Cinese, potrebbe esserci un capitano italiano, Gianluigi Aponte, a capo di un impero marittimo, che potrebbe svolgere un ruolo stabilizzatore.

Indagine sulle traiettorie globali dei sarti di Panama.

La chiave per la costruzione europea potrebbe essere l’integrazione di uno Stato inesistente?

Raccomandata dai rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi, la creazione di un regime giuridico comune – quello di un “28° Stato” fittizio – sta prendendo piede.

Ma cosa implica esattamente?

Uno studio giuridico e geopolitico per orientarsi.

Il progetto che arriva dall’altra parte dell’Atlantico ci lascia sbalorditi.

Da quasi sei mesi la Casa Bianca sta cercando di trasformare la democrazia americana in una bizzarra monarchia controllata dai signori della tecnologia e da una nuova dinastia.

Il fatto che questo progetto ci sembri totalmente irragionevole non impedisce che esista: se è difficile da descrivere, è necessario comprenderlo.

Per mantenere la rotta nello spazio sfuggente, filiforme e disorganizzato di questa contro-rivoluzione, pubblichiamo oggi il primo Atlante del pensiero neoreazionario.

Chi critica l’attacco deciso da Donald Trump?

Chi lo sostiene?

Circa quindici ore dopo il lancio dell’operazione Midnight Hammer da parte del presidente degli Stati Uniti, una quarantina di paesi hanno reagito ufficialmente, rivelando linee di frattura a livello mondiale ma anche tra i paesi europei.

Le mappiamo.

Ultimo aggiornamento lunedì 23 giugno alle 8:30 (Parigi).

Dai talebani in Afghanistan ad Al-Chaara in Siria, il jihadismo ha ormai strategie per conquistare ed esercitare il potere in modo duraturo.

Questo nuovo paradigma è un’arma a doppio taglio: potrebbe ispirare i gruppi jihadisti di tutto il mondo a una maggiore moderazione — o a una maggiore violenza.

È nel Sahel, una zona con 500 milioni di abitanti più estesa dell’Unione Europea, che potrebbe giocarsi questa svolta.

Negli ultimi mesi Mosca ha puntato molto sulla sua partnership con Teheran.

Ma dal lancio dell’operazione Am Kalavi da parte di Israele, i propagandisti del Cremlino sono presi dal panico: e se, dopo quello di Assad in Siria, cadesse anche il regime dei mullah?

Come riassume un’agenzia di stampa in Crimea: “Ecco la lezione per la Russia: se indietreggi, ti colpiscono ancora più forte”.

Con la prima fase dell’operazione Am Kalavi, Israele non ha semplicemente eliminato importanti leader militari: ha creato le condizioni per un cambiamento profondo.

La fine brutale di un ciclo e la definitiva sconfessione della strategia iraniana possono accelerare la crisi del regime?

Pubblichiamo una prosopografia dei principali profili presi di mira ed eliminati da Israele.