Droni contro armi: l’Ucraina sta per firmare un “megadeal” con gli Stati Uniti?

Grazie all'esperienza maturata sul campo dall'Ucraina dal 2022, Washington spera di colmare il proprio ritardo in termini di capacità produttive e tecnologie utilizzate nei droni militari.

La presenza di componenti cinesi nella maggior parte dei droni ucraini potrebbe tuttavia complicarne l'acquisto da parte del Dipartimento della Difesa.
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Secondo Donald Trump Israele «ha una grande responsabilità» nella carestia a Gaza

Di fronte al continuo deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e al rischio di una carestia generalizzata, la posizione del governo israeliano sta suscitando un'opposizione crescente e sempre più dichiarata in Europa.

Sebbene gli Stati Uniti continuino a sostenere pienamente il governo di Benjamin Netanyahu, alcune recenti dichiarazioni del presidente americano potrebbero indicare un leggero cambiamento di rotta.
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Accordo UE-Trump: geografia interna di un fallimento [mappe esclusive]

Almeno dieci Stati membri hanno sostenuto l'accordo con gli Stati Uniti prima degli annunci pubblici di domenica 27 luglio.

Sebbene diversi leader europei si siano espressi contro l'accordo da allora, queste posizioni riflettono un consenso sulla necessità dell'accordo per evitare una guerra commerciale con l'amministrazione Trump.
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L’intelligenza artificiale ucciderà l’economia digitale?

Il traffico mondiale sui siti web è diminuito del 15% su base annua nella prima metà del 2025. La causa: gli utenti cliccano sempre meno sui link per ottenere informazioni, ma ricorrono sempre più spesso alle funzionalità basate sull'intelligenza artificiale e ai chatbot delle grandi aziende tecnologiche.
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Con una perdita dello 0,13% del PIL, la Germania sarebbe lo Stato membro più colpito dall’accordo con Trump

Il Kiel Institute for the World Economy stima che l'accordo commerciale concluso ieri, domenica 27 luglio, tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti contribuirebbe a una perdita a breve termine dello 0,13% del PIL tedesco. La crescita francese perderebbe lo 0,01% e quella italiana lo 0,02%.
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Economia russa: il complesso militare-industriale di Mosca dipende dalla Corea del Nord per oltre la metà delle sue importazioni di esplosivi

In contrasto con l'immagine di potenza che vuole proiettare, la Russia di Putin ha notevolmente aumentato la sua dipendenza dalla Cina e dalla Corea del Nord dal 2022.

L'industria russa che alimenta la guerra del Cremlino contro l'Ucraina dipende oggi da Pyongyang per il 52% dei suoi esplosivi importati, mentre il complesso militare-industriale nel suo complesso è ormai dipendente da una manciata di fornitori cinesi.
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Gli Stati Uniti sono l’unico paese della NATO di cui la spesa per la difesa in percentuale del PIL è diminuita dal 2014.

L'anno scorso gli Stati Uniti hanno destinato il 3,38% del loro PIL alla difesa, contro il 3,71% di dieci anni fa, diventando così l'unico paese della NATO ad aver registrato una diminuzione della spesa per la difesa in percentuale del PIL nell'ultimo decennio.
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Più di due terzi degli elettori repubblicani sostengono l’intervento militare di Trump in Iran

Prima degli attacchi americani contro il programma nucleare iraniano di domenica 22 giugno, solo il 23% degli elettori repubblicani era favorevole a un intervento militare in Iran.

Secondo il primo sondaggio YouGov condotto dopo l'operazione Midnight Hammer, questa percentuale è ora salita a quasi il 70%.
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L’annuncio di un cessate il fuoco immaginario in Iran è una manovra per continuare a concentrare tutti i poteri attorno a Trump?

Donald Trump ha annunciato di essere riuscito a negoziare una tregua in Medio Oriente.

Mentre gli scambi di missili sono ripresi tra Iran e Israele meno di tre ore dopo il suo messaggio, l'annuncio del cessate il fuoco potrebbe avere un obiettivo interno: bloccare qualsiasi iniziativa del Congresso volta a ripristinare la sua autorità costituzionale sul potere di guerra.

Donald Trump potrebbe ottenere una nuova vittoria istituzionale, imponendo una narrativa contraddetta dai fatti per giustificare l'estensione delle prerogative del presidente.
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Gli Stati Uniti non sono ancora isolazionisti: il 64% degli americani desidera che il proprio Paese intervenga maggiormente nel resto del mondo.

Nell'America di Trump, permane un consenso bipartisan in materia di politica internazionale.

La maggioranza dei democratici (65%) e dei repubblicani (69%) ritiene che sia preferibile per gli Stati Uniti essere più coinvolti e assumere un ruolo guida negli eventi internazionali.

Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, questa percentuale raggiunge addirittura il 73% tra i repubblicani sostenitori di MAGA.
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