Negli ultimi anni, l’arena politica europea ha visto emergere le ansie legate ai timori di una crisi demografica, ripresi dai partiti di estrema destra ma anche da una parte della destra tradizionale. Se questi timori sono evidenti soprattutto nell’Europa dell’Est, essi cominciano a farsi strada anche nei paesi occidentali. Un’ansia che si alimenta della paura di una crisi demografica unita all’immigrazione massiccia.
Nel suo articolo « Demografia, la nuova frattura » pubblicato sul Grand Continent, il politologo bulgaro Ivan Krastev parte dalla sua Bulgaria per inserire questa « paura dei piccoli numeri » in un contesto più ampio di ansie che serpeggiano nelle nostre democrazie : infatti, nell’articolo, Krastev affianca l’ansia demografica a quella ecologica nella definizione di due immaginari politici che, a suo avviso, sono destinati a sostituire la tradizionale opposizione sinistra-destra e, più in generale, la frattura tra Est e Ovest dell’UE.
In particolare Krastev, riflettendo sulle conseguenze politiche sulla democrazia della « paura dei piccoli numeri », invita a riflettere sul futuro dei concetti di nazione e cultura. Ma quali sono le cause di questa paura ? E quali sono le sue conseguenze politiche : i paesi dell’Europa centrale ci mostrano il futuro di tutta l’Europa ?
E poi, allargando il quadro, il disaccordo tra paesi europei, e tra partiti politici nelle varie nazioni, sarà sempre più centrato attorno alla demografia ? E come governare delle democrazie sempre più in preda all’angoscia ?
Ne parleremo al prossimo appuntamento dei lunedì del Grand Continent con :
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