L’impatto della pandemia Covid-19 sulle nostre vite e sulle relazioni internazionali evidenzia difetti, opportunità e una serie di grandi domande. In questo contesto, Pol Morillas ha chiesto a specialisti di alto livello di provare a ripensare la politica mondiale e porre le basi per un nuovo internazionalismo.
Mentre, nel contesto della crisi sanitaria, gli Stati sembrano riscoprire le attrattive del protezionismo e dell’isolazionismo, la necessità di una governance globale dei beni comuni di fronte alle sfide che l’umanità intera si trova a dover affrontare è più evidente che mai. Sotto la direzione della professoressa Mireille Delmas-Marty, pubblichiamo il secondo numero della Revue européenne du droit, i cui contributi cercano di definire le caratteristiche di una governance globale pluralista e gli strumenti giuridici capaci di incarnarla, per assicurare l’unità nella pluralità.
Come la Comune di Parigi può aiutare a ripensare l’Europa?
In una lettura colta e originale che, attraverso il tempo e lo spazio, collega Victor Hugo a Denis de Rougemont per arrivare fino alla Catalogna di oggi, Luciano Curreri traccia un percorso che rivela tutta l’attualità dei concetti portati avanti dalla Comune in occasione del suo 150° anniversario.
Con il governo Draghi, l’Italia si avvia a diventare come la Svizzera?
Per comprendere le sfide che il nuovo governo istituzionale, sostenuto da un’ampia maggioranza, dovrà fronteggiare, è utile gettare uno sguardo oltralpe, dove il modello del “consociativismo” svizzero propone una chiave di lettura originale dell’evoluzione del sistema politico italiano.
La (de)militarizzazione, il disarmo, e il controllo di armi e mezzi della violenza rappresentano questioni sociali ed economiche centrali rispetto agli eventi che scuotono il Myanmar. Secondo Francesco Buscemi, tali questioni sono centrali perché forniscono molteplici chiavi di lettura degli eventi legati al cosiddetto colpo di stato, e al contempo rappresentano potenziali arene socio-economiche tramite cui scardinare e ripensare le relazioni tra società e istituzioni (statali e non-statali) su basi trans-etniche ed intersezionali.
In una lettera aperta, 27 personalità della stampa, del mondo accademico e della politica chiedono all’Europa di reagire più fermamente contro la repressione attuata dal regime di Putin.
Come ha fatto l’ex direttore generale del Tesoro italiano a diventare Super Mario? In questo ritratto del probabile nuovo presidente del Consiglio come civil servant, Alessandro Aresu e Andrea Garnero tratteggiano il percorso professionale di un tecnico dal carattere profondamente politico.
La partecipazione di Matteo Renzi come ospite di spicco alla conferenza della Future Investment Initiative (FII), un evento finanziato dal Fondo sovrano di investimenti dell’Arabia Saudita, ha sollevato una serie di interrogativi su un possibile conflitto di interessi da parte di un senatore della Repubblica in carica. Ma oltre ai chiari risvolti ‘globali’, la parole dell’ex sindaco di Firenze hanno anche un importante peso di geopolitica ‘locale’, in quanto propongono una visione ben precisa della city diplomacy e dello sviluppo urbano.
Dietro la narrazione dell’attivismo vaccinale europeo si nascondono molte difficoltà: oltre alle barriere logistiche e normative alla sua distribuzione, il vaccino mette faccia a faccia la politica globale dei rapporti di forza tra gli stati con un immaginario geopolitico “quotidiano”. Una prospettiva della geografa Luiza Bialasiewicz.
I grandi rimossi della politica americana, tra disuguaglianze e intersezionalità. Una prospettiva femminista
GenderL’elezione di Kamala Harris, donna, nera, figlia di immigrati, alla vice-presidenza degli Stati Uniti è un fatto politico dall’importanza eccezionale. Al di là dei simboli, l’evento si presta a una profonda riflessione su questioni politiche come la rappresentanza, la leadership, il successo, il privilegio, tra ideologia del merito e riconoscimento delle disuguaglianze.
Oltre i limiti dell’identity politics, la soluzione sembra essere la riscoperta della politica e dell’immaginazione, scrive Federica Merenda.