Prospettive


La guerra si è estesa al territorio russo. Colpo di Stato? Guerra civile? Ribellione? Lawrence Freedman fa il punto della situazione per capire come Prigozhin sia arrivato a ribellarsi al suo padrone. Un’immersione vertiginosa nei meccanismi interni del potere russo, dal Cremlino al fronte ucraino

Emmanuel Macron e Sergio Mattarella si preparano a inaugurare la mostra «Naples à Paris» al Louvre per ricucire ancora una volta il rapporto tra i due paesi: come trovare una continuità negli sconvolgimenti della relazione franco-italiana degli ultimi anni? Jean-Pierre Darnis propone un nuovo concetto per cogliere i contorni di una relazione sempre più politicizzata

La Napoli del terzo scudetto è una città che sembra aver reintegrato i limiti di un’Europa “normale”, tecnocratica, ricollegata ai processi di trasformazione del capitale finanziario. Una lettura urbana e antropologica della vittoria dello scudetto, firmata Paolo Mossetti

Si dice spesso che l’Europa si trasforma. È difficile descrivere come. Ma nella turbolenza del nuovo disordine, il bipolarismo tra Cina e Stati Uniti rimane la forza gravitazionale strutturante. Impone logiche duali, costringendo l’Europa a prendere una posizione – l’Unione non ha, forse, che quattro strade possibili

Per Pasquale Annicchino, l’Italia di Meloni è «una navicella alla deriva nel mare post-cristiano che è diventata la società occidentale». In mezzo a questo oceano tempestoso agitato da guerre culturali d’importazione, essa mantiene una rotta fragile, in equilibrio su una corda tesa e con poco spazio di manovra: quanto potrà resistere?

L’Europa si costruisce davvero nelle crisi? Per l’economista Enrico Spolaore, si tratta di una scommessa rischiosa: l’Unione potrebbe ancora finire per disfarsi durante la prossima tempesta. Per prepararsi a questa eventualità, il futuro dell’integrazione dovrà puntare ai settori in cui le economie di scala e di portata sono maggiori

Tra un ministro che parla di «sostituzione etnica» e dei decreti molto duri sulle ONG e sui diritti umani, l’esecutivo mantiene la sua ambivalenza, affiancando alla normalizzazione nei confronti dei partner europei un’agenda conservatrice e a tratti nazionalista in politica interna.

In un’ennesima mutazione genetica, la politica italiana dimostra ancora una volta di essere in grado di separare la retorica dagli atti concreti, e che il vincolo esterno è troppo forte per essere spezzato

Certo, l’ambiguità permane: tra un ministro che parla di «sostituzione etnica», in riferimento all’immigrazione e degli atti legislativi molto duri nei confronti delle navi gestite dalle ONG e dei diritti dei rifugiati, l’esecutivo mantiene la sua ambivalenza, affiancando alla normalizzazione nei confronti dei partner europei un’agenda conservatrice e a tratti nazionalista in politica interna

La scelta di sospendere provvisoriamente l’utilizzo dell’intelligenza artificiale di OpenAI in Italia non ha nulla di politico. per comprendere le sue ragioni, bisogna analizzare la ratio del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali e la sua applicazione stringente. Sono sempre più numerosi i Paesi che si interrogano sulla regolamentazione dell’AI, e l’esempio italiano potrebbe aver tracciato una via