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In questa ampia conversazione che apre l’edizione italiana di La Nuova Lotta di Classe di Michael Lind, Raffaele Alberto Ventura e Lorenzo Castellani partono dai temi portati avanti dal pensatore americano per ragionare sulle fratture e ricomposizioni in corso nella politica e nelle società globali.

L’impatto della pandemia Covid-19 sulle nostre vite e sulle relazioni internazionali evidenzia difetti, opportunità e una serie di grandi domande. In questo contesto, Pol Morillas ha chiesto a specialisti di alto livello di provare a ripensare la politica mondiale e porre le basi per un nuovo internazionalismo.

Il governo Draghi rappresenta una nuova stagione per l’Italia, e rimette il paese al centro delle questioni internazionali europee e transatlantiche. In questo studio, Jean-Pierre Darnis mostra come, rilanciando il trattato del Quirinale con la Francia, il nuovo presidente del Consiglio sta elaborando un’agenda che guarda oltre i confini della penisola.

Michel Onfray si è spacciato a lungo per un rappresentante delle classi popolari. Mentre la sua nuova rivista Front populaire lo colloca senza alcun dubbio all’estrema destra dello spettro politico, due storici, che avevano già parlato di lui nel 2010, discutono sulle colonne del Grand Continent i miti con cui è stata costruita questa personalità mediatica. Nelle loro parole scopriamo un falsario e un manipolatore di testi, il peso della cui voce ne esce fortemente indebolita.

Abbiamo incontrato Fabrizio Barca, statistico ed economista, coordinatore del Forum Disuguaglianze Diversità. Aldilà dei ruoli istituzionali da lui ricoperti – dalla Banca d’Italia all’OCSE, dal Ministero Economia e Finanze alla carica da Ministro per la coesione territoriale, Barca si presenta innanzitutto come portatore di una visione e di un’etica chiara e convinta, che fa della lotta alle diseguaglianze il punto di partenza per ogni discussione. In questo delicato momento di crisi e di cambiamento politico italiano, condivide un’analisi socio-politica del Bel Paese, indicando qual è, a suo avviso, la strada da seguire – sinceramente a sinistra.

Visto dall’Europa, l’“arco delle crisi” che avvolge l’Africa settentrionale e il Medio Oriente ormai da qualche anno si è avvicinato significativamente ai confini del continente. In questo articolo, frutto di un lungo lavoro di analisi, Charles Thépaut propone un nuovo metodo per costruire una politica comune sul versante meridionale dell’Europa, in un processo di chiarimento delle condizioni e delle responsabilità con l’alleato americano.

All’edizione di quest’anno della Munich Security Conference, gli interventi dei tre leader di USA, Germania e Francia hanno mostrato un Occidente che si muove oggi con tre diverse velocità, che rappresentano altrettante possibilità di deviazione rispetto all’atlantismo tradizionale. Da queste tre posizioni passa l’evoluzione geopolitica dell’Occidente nei prossimi anni, scrive Lorenzo Monfregola.

L’elezione di Kamala Harris, donna, nera, figlia di immigrati, alla vice-presidenza degli Stati Uniti è un fatto politico dall’importanza eccezionale. Al di là dei simboli, l’evento si presta a una profonda riflessione su questioni politiche come la rappresentanza, la leadership, il successo, il privilegio, tra ideologia del merito e riconoscimento delle disuguaglianze.

Oltre i limiti dell’identity politics, la soluzione sembra essere la riscoperta della politica e dell’immaginazione, scrive Federica Merenda.

Il giorno più importante del 2021 sarà il 26 settembre: le prossime elezioni tedesche potranno avere un impatto sul destino di tutta Europa. Il primo atto sarà il 16 gennaio, con le elezioni per il nuovo leader della CDU. Per prepararsi a questa fondamentale serie di eventi, Lorenzo Monfregola presenta un ricco approfondimento sulle coordinate politiche della Germania nel 2021.