La pandemia ha cambiato per sempre la natura del potere. All’indomani della crisi, stanno emergendo tre scenari estremi: uno scenario burocratico e dirigista, un secondo scenario “populista”, o una profonda trasformazione delle strutture di potere.
Per sviluppare una vera politica di assetto del territorio, l’Europa deve approfittare dei Piani di ripresa. Deve inoltre tener conto delle linee di faglia che sono emerse sul continente dall’inizio degli anni 2000.
Se il consenso sulla modernità verde sembra prendere piede ovunque, possiamo ancora scegliere il modello da seguire. Al di là della sterile alternativa tra capitalismo decarbonizzato e apocalisse, l’Europa ha i mezzi per inventare una proposta politica meno dipendente dallo spirito di conquista di quelle di Cina e Stati Uniti.
Perché gli ambientalisti devono imparare a parlare il linguaggio della geopolitica.
È un fatto: è diventato più facile immaginare la fine del mondo che la fine dell’automobile. L’automobile ha invaso il nostro immaginario così bene nell’ultimo secolo che sembra ormai impossibile trovare un’alternativa. Ma se vogliamo accelerare la fine di questa breve storia, dobbiamo accettare che la transizione non avverrà da un giorno all’altro – e smettere di vederla come una questione personale.
Il tecnopopulismo origina da uno scollamento tra politica e società: lungi dal risolvere questa frattura, i tecnopopulisti la esacerbano, erodendo le basi della rappresentanza democratica. La chiave per uscire da questa situazione di stallo sta nella ricerca di nuove forme di intermediazione politica.
Il mondo attorno all’Europa è cambiato, e questo profondo cambiamento pone gli europei di fronte a una doppia domanda: dove siamo nello spazio e dove siamo nel tempo?
Justice Breyer, giudice alla Corte Suprema degli Stati Uniti, riflette sulla natura unica di questa istituzione, che, nelle famose parole di Hamilton, non ha né borsa né spada. Nel ricordare perché le decisioni della Corte sono così autorevoli, egli fa delle raccomandazioni generali per i giudici.
La pandemia ha cambiato tutte le regole, è ora di mettere in discussione i principi. Olivier Blanchard e altri due economisti internazionali propongono di abolire le regole di bilancio europee e sostituirle con degli standard, aprendo un dibattito essenziale sul futuro del Patto di stabilità e sul nuovo consenso europeo. Un testo da leggere in tutte le lingue della rivista.
L’ultimo testo di Thomas Piketty