Prospettive


In Italia sta per ripetersi una sequenza ben nota: l’arrivo al potere di un governo populista dopo una fase tecnocratica. Questa volta però, il modello potrebbe raggiungere il suo limite. Andrea Capussela traccia la storia delle costanti che hanno strutturato la vita politica e partitica italiana dall’affaire Ruby e propone delle soluzioni per affrontare la prospettiva di vedere Meloni arrivare al potere.

Da molto tempo percepito come uno strumento di regolazione della politica interna italiana, il vincolo esterno è un dato essenziale per capire le trasformazioni politiche prima dell’elezione del 25 settembre. La favorita, Giorgia Meloni, cammina su un filo, tra incarnazione di un rinnovamento di destra ed esigenza di rispettabilità all’estero. Tuttavia, qualcosa è cambiato. Qui sta la grande novità: i vincoli esterni non sono scomparsi, ma la loro natura si trasforma. Ormai, tutto può succedere.

Il 2022 segna un punto di riferimento storico difficile da sovrastimare. La crisi climatica mette sotto sopra la struttura stessa delle rivalità geopolitiche agitando lo spettro di una guerra nella quale tutti gli attori sarebbero perdenti – o di una pace impossibile in un mondo perpetualmente instabile. Pierre Charbonnier presenta il nuovo numero della rivista GREEN, pubblicata dal Groupe d’études géopolitiques.

La fatwa emessa nel 1989 dall’Ayatollah Khomeini aveva come obiettivo di imporre il suo dominio sui gruppi sunniti più radicali. Il politologo Gilles Kepel analizza la lunga rivalità tra queste denominazioni, che hanno avuto come risultato l’attentato a Salman Rushdie da parte di un Musulmano Sciita.

È ormai fattuale: bisognerà continuare a fare i conti con la nuova estrema destra. Fino a che, presto, non sarà più una novità sulla scena politica. Al posto di stupirsi, a ogni tornata elettorale, dei risultati dei rappresentanti di questa tendenza politica in Europa e di lamentarsi dello spostamento verso destra del dibattito pubblico, Steven Forti si pone l’obiettivo di capire le caratteristiche comuni di questi fenomeni politici.

Centinaia di miliardi di dollari. Questo è il volume degli investimenti già effettuati o programmati nell’industria dei microprocessori. Da questa prospettiva, Franco Bassanini cerca di capire le ragioni di questo fenomeno – fattori sia congiunturali che strutturali. Occorre, a suo avviso, riuscire a evitare che iniziative nazionali separate promuovano una pericolosa concorrenza in Europa.

Si tratta di un paradosso ben conosciuto e collaudato: mentre sembra incapace di produrre cambiamenti strutturali, l’Unione reagisce sempre meglio e più rapidamente alle crisi. In questa panoramica, Riccardo Perissich ripercorre le trasformazioni che potrebbero delineare la forma dell’Europa dopo la guerra in Ucraina.

La guerra in Ucraina non ha ricomposto un mondo in blocchi. Ma perché gli occidentali si sono sorpresi di trovarsi “soli al mondo”? Secondo Mario Pezzini, la via d’uscita dall’interregno in Europa consiste nell’affrontare i problemi repressi e nel costruire alleanze strategiche.