Prospettive


Il mondo dello sport ha reagito in modo drammatico e massiccio all’invasione dell’Ucraina, prendendo posizioni molto più politiche di quelle a cui ci aveva abituati negli ultimi anni, anche nel calcio. Dopo l’effetto shock, è possibile che questa reazione immediata abbia effetti trasformativi a lungo termine, scrive Dario Saltari.

Il costo della vittoria militare, il pantano dell’occupazione, il rafforzamento della NATO, l’isolamento della Russia, la destabilizzazione interna di Putin… L’invasione dell’Ucraina sarà, qualunque sia il risultato, una guerra persa. Una prospettiva in cinque punti e tre scenari di Jean-Baptiste Jeangène-Vilmer.

Perché queste elezioni presidenziali italiane sono così importanti? È una figura in evoluzione che emerge nelle crisi e finisce per trasformarsi, come un proteo. In questo studio, Mario de Pizzo ripercorre la densa storia del Quirinale e chiede al costituzionalista Francesco Clementi: un nuovo potere è già qui, dobbiamo prenderne atto?

Almeno sei persone sono morte nel crollo di un magazzino Amazon in Illinois a causa di un tornado. Ai lavoratori non era permesso avere i loro telefoni cellulari, quindi non potevano essere avvertiti del disastro. Mentre gli scandali che circondano Amazon e le sue condizioni di lavoro continuano ad aumentare, cosa si può fare?

Contrastando la retorica portata avanti dalla FIFA, secondo cui l’assegnazione della Coppa del Mondo avrebbe spinto il Qatar a “fare dei passi in avanti”, Dario Saltari mostra perché non è affatto così – e incoraggia a continuare il dibattito su un boicottaggio della prossima Coppa del Mondo.

La Russia di Vladimir Putin è entrata in una fase brezneviana. Nel contesto delle ultime elezioni legislative, dove il nuovo successo di Russia Unita nasconde la costante perdita di popolarità del partito del Presidente, si pone la questione della natura tecnocratica e autoritaria del regime e del suo futuro a lungo termine. La Russia così com’è potrebbe sopravvivere al suo attuale leader.

Secondo il giornalista al quale il primo ministro italiano ha concesso, dopo la caduta di Kabul, la sua unica intervista a oggi, Mario Draghi ha approfittato del caos lasciato dal ritiro americano dall’Afghanistan per cercare di chiamare l’Europa, e più in generale l’Occidente, ad assumere il suo ruolo centrale sulla scena diplomatica.