L’Italia nella nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Cina

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Entro la fine dell’anno l’Italia dovrà annunciare ufficialmente se prorogare o meno il Memorandum sull’adesione alla Belt & Road Initiative, firmato nel 2019 da Giuseppe Conte. Giorgia Meloni non è mai stata favorevole alla firma, e il suo governo ha esplicitamente affermato che Roma non rinnoverà il Memorandum, tuttavia non c’è stato ancora un atto ufficiale in tal senso.

L’evoluzione della posizione italiana ha delle caratteristiche peculiari, non per forza legate al contesto internazionale: l’adesione del governo Conte era fortemente influenzata da motivazioni di politica interna, come analizzato da una nostra lunga inchiesta sull’argomento. Malgrado queste premesse, la firma ha avuto conseguenze geopolitiche profonde, che hanno influenzato la politica estera italiana e i rapporti di Roma con le altre capitali.

Oggi, la scelta di abbandonare la Belt & Road Initiative avviene in un momento delicato. La nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Cina, unita all’instabilità causata dalla guerra in Ucraina e alle tensioni in Medio Oriente, sta costringendo l’Europa a ripensare il proprio modello industriale ed energetico. Gli Stati dell’Unione devono compiere uno sforzo intellettuale per aggiornare la loro griglia di lettura: l’occidente deve abituarsi a un mondo rotto, fratturato dalla guerra estesa.

Ne discuteremo al prossimo lunedì del Grand Continent con

  • Giulia Pompili, giornalista il Foglio

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20 de noviembre de 2023
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