Archivi e discorsi


Oggi la Russia di Putin sta vivendo uno sciopero eccezionale dei suoi avvocati, in reazione alla violenza che subiscono nell’esercizio delle loro funzioni. Sebbene queste violenze si protraggano da decenni, non hanno fatto che peggiorare e intensificarsi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Due petizioni firmate da centinaia di avvocati protestano chiaramente contro questa situazione. Guillaume Lancereau analizza questi testi, di vitale importanza per capire come operi lo Stato nella Russia contemporanea.

«Ricoprendo la terra e gli oceani, il cielo e il web, questa rete ha stimolato il flusso di beni, capitali, tecnologie e risorse umane tra i Paesi coinvolti e ha infuso un nuovo soffio di vita alla Via della Seta, vecchia di diversi millenni». Vi presentiamo la prima traduzione commentata del discorso di Xi al terzo forum sulle Nuove vie della seta.

In Israele, l’unità nazionale prevale per il momento di fronte all’attacco terroristico di Hamas. Solo Haaretz ha scelto di rompere questa tregua politica per lanciare un attacco molto violento a Benyamin Netanyahu, il Primo Ministro israeliano. La sua argomentazione in due tempi ne fa il principale colpevole di una situazione che il movimento islamista è stato capace di sfruttare.

Nella sezione 209 del carcere di Evin arrivano delle donne mutilate, scioccate. Anche Narges Mohammadi, che ha appena ricevuto il Nobel per la Pace, ha passato parte della sua vita in quella prigione. In questa lettera scritta ad agosto, e per la prima volta tradotta in italiano, racconta lo scorrere quotidiano di questo ordinario terrore — e lancia un appello alle donne in lotta nel mondo intero.

Carlo Maria Martini, gesuita, biblista finissimo, cardinale e arcivescovo di Milano è tra i principali ispiratori della dottrina che ha difeso papa Francesco a Marsiglia: «L’immigrazione è davvero un’occasione storica per il futuro dell’Europa… un grande appello della Provvidenza per un nuovo modo di vivere». Riproponiamo questa visione cattolica che si oppone radicalmente a quella di matrice orbániana di «un’Europa bianca e cristiana».

Questa mattina, la Presidente della Commissione europea ha tenuto l’esercizio più visibile e codificato della politica europea: il discorso sullo Stato dell’Unione, l’ultimo del suo mandato. Dopo più di un’ora di resoconto dei suoi 1.200 giorni alla guida della Commissione, una domanda rimane senza risposta: quale sarà il corso del nuovo ciclo politico? Come ogni anno, pubblichiamo il testo integrale del discorso, commentato riga per riga

L’incomparabile vantaggio di essere uno statista senza uno Stato da gestire è che si può dire la verità più liberamente a chi deve governare. Ragionando sugli insegnamenti che ci consegna la storia dell’euro, Mario Draghi si schiera a favore di una nuova Unione che dovrà realizzare una «transizione geopolitica» ispirata e imposta dalle nuove sfide.
Traduciamo e commentiamo questo discorso chiave e programmatico