Attraverso la voce del patriarca Kirill, Putin si sta lanciando in una guerra apocalittica. Ecco come la Chiesa ortodossa russa giustifica l’invasione dell’Ucraina.
A pochi giorni dal vertice di Versailles e una settimana dopo gli sconvolgimenti nell’UE e il discorso di Olaf Scholz sulla difesa, abbiamo chiesto a Pascal Lamy di proporre una diagnosi e indicare alcune prospettive.
“Che il mondo possa perire con la Russia”. Oggi, la “solitudine del sanguemisto” si ottiene attraverso la guerra totale e la fuga in avanti. Quattro anni prima dell’invasione dell’Ucraina, Vladislav Surkov, l’ideologo del putinismo, aveva teorizzato l’isolamento russo.
In vista del vertice tra l’Unione Africana e l’Unione Europea, Achille Mbembe propone di uscire da una visione apolitica dello sviluppo.
Era l’extrema ratio: per mancanza di accordo tra i partiti, il Parlamento italiano ha rieletto al Quirinale il presidente della Repubblica uscente, Sergio Mattarella. Per Giovanni Orsina e Lorenzo Castellani, che analizzano le tappe di questa elezione, questo è un sintomo che indica un cambiamento del sistema politico in Italia.
Perché queste elezioni presidenziali italiane sono così importanti? È una figura in evoluzione che emerge nelle crisi e finisce per trasformarsi, come un proteo. In questo studio, Mario de Pizzo ripercorre la densa storia del Quirinale e chiede al costituzionalista Francesco Clementi: un nuovo potere è già qui, dobbiamo prenderne atto?
Il 2022 si apre con un’elezione cruciale per l’Italia e il suo futuro. Lorenzo Castellani ne analizza il contesto e presenta quattro scenari.
Due immaginari apocalittici si affrontano oggi in Europa. In questo spunto di dottrina, Ivan Krastev decritta le fratture profonde che agitano il continente in questi anni Venti.
In questa prospettiva, la Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marina Sereni fa il suo resoconto della presidenza italiana del G20 e presenta le grandi linee della partnership che il governo italiano intende aprire con l’Africa, nel quadro di un multilateralismo inclusivo ed efficace.
Alle soglie dell’anno 2022, l’ex presidente della Commissione europea si sofferma sui grandi cambiamenti permanenti che l’Europa e gli europei devono affrontare. Per l’uomo che aveva voluto una Commissione “politica”, il calvario del coronavirus potrebbe aver permesso all’Unione di liberarsi del “neoliberismo sfrenato e senza vergogna”.