Con l’economia cinese che fatica a riprendersi a quattro anni dall’inizio della pandemia di Covid-19, l’evoluzione della risposta statale tratteggiata quest’anno sarà una delle tendenze chiave da osservare nel 2024.

Dopo una settimana di tregua, domenica 3 dicembre Tsahal ha annunciato l’estendersi dell’operazione contro Hamas a tutta la Striscia di Gaza. Nelle zone di evacuazione designate dall’esercito israeliano, i civili continuano a essere colpiti dai bombardamenti.

L’esercito russo ha esteso il suo controllo sul territorio ucraino di soli 4 km² nel mese di novembre, il più piccolo guadagno mensile dal febbraio 2022, nonostante il più alto livello di perdite dall’inizio dell’anno.

La COP è l’incontro annuale per progredire verso il raggiungimento degli obiettivi climatici. Essendo rappresentate dai loro capi di Stato o di Governo, le parti inviano un segnale politico sulle loro intenzioni. Al contrario, l’assenza di un leader viene percepita negativamente.

Oggi si apre la COP 28. Gli Stati, divisi in gruppi negoziali, cercano di portare avanti agende e ambizioni che potrebbero scontrarsi. Una panoramica dei prossimi negoziati

Rappresentante di un approccio «realistico» alla transizione energetica o lobbista provetto dell’industria petrolifera? Per molti osservatori, il controverso doppio status del Presidente della COP 28 di Dubai, Sultan Ahmed Al-Jaber, getta un’ombra sulle prospettive di progressi sufficientemente ambiziosi in materia di clima alla COP 28.

Tra il 31 ottobre e il 6 novembre, l’elettricità generata da fonti rinnovabili in Portogallo ha superato il consumo totale di elettricità del Paese. Alla COP 28, che si aprirà giovedì a Dubai, una parte importante delle discussioni si concentrerà sulla decarbonizzazione del sistema elettrico globale.

Le cifre rilasciate nelle ultime settimane dal Ministero della Difesa ucraino mostrano che il livello di perdite russe non si vedeva da gennaio. La causa: i ripetuti assalti russi intorno alla città di Avdiivka.

Nel 2024, si terranno elezioni in 76 Paesi. Questi rappresentano collettivamente il 51% della popolazione e più della metà del PIL mondiale.

In vista della COP 28, la traiettoria del più grande emettitore di CO2 al mondo, la Cina, è sotto attenta osservazione. Grazie alla massiccia installazione di infrastrutture di produzione energetica a basse emissioni, si potrebbe registrare un calo delle emissioni cinesi nel 2024.