L’Europa è in una fase demografica molto complessa: la popolazione è sempre più anziana, le nascite diminuiscono e le morti aumentano, con enormi conseguenze sui nostri sistemi di welfare, sulla dinamicità della società e anche sul futuro delle città, specialmente le meno centrali e connesse.
In questo contesto, il caso italiano è quasi estremo: dalla fine del secolo scorso, il paese presenta un saldo naturale negativo, compensato dall’immigrazione soltanto fino al 2014. Da quel momento, la popolazione residente decresce costantemente, ed è arrivata ormai a 58,8 milioni, più di un milione in meno rispetto al 2018.
Come scrive il professor Alessandro Rosina in una sua lunga analisi per il Grand Continent:
«Per lunga parte della storia dell’umanità società ed economia hanno funzionato poggiando su una larga base di giovani e con relativamente pochi anziani. Del tutto nuova è, invece, la sfida di garantire sviluppo e benessere in un mondo in cui i giovani diventano una risorsa scarsa (“degiovanimento”) a fronte di una continua crescita della componente anziana (“invecchiamento”). Va precisato che la causa della distorsione della struttura per età non è l’invecchiamento in senso proprio, ovvero la longevità, ma la persistente bassa natalità che produce il processo di degiovanimento, ovvero la riduzione continua della consistenza delle nuove generazioni. Come conseguenza di tale processo l’Italia sta subendo un crollo del tutto inedito e maggiore rispetto alle altre economie mature avanzate della fascia giovane-adulta. La combinazione tra bassa fecondità e riduzione della popolazione nell’età in cui si forma una famiglia, rischia di portare ad una sorta di reazione a catena generazionale: meno genitori e via via ancor meno figli e genitori futuri (è la cosiddetta “trappola demografica”).»
Il prossimo lunedì del Grand Continent, che si terrà al Language cafè della Luiss, sarà dedicato a questo tema: come si può affrontare una situazione del genere? Cosa possono imparare gli altri paesi membri dell’Unione Europea dal caso italiano?
Per discuterne abbiamo invitato:
Come tutti i lunedì del Grand Continent, l’evento è aperto a tutti ma le iscrizioni sono obbligatorie a questo link.
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