Interviste


Come punto di equilibrio, il Consiglio – questa istituzione di “prima istanza” ormai al centro della dinamica politica dell’Unione – può articolare una propria dottrina? Nell’intervista più lunga del suo mandato, il suo presidente, Charles Michel, discute la sua comprensione delle dinamiche geopolitiche interne, le lezioni dell’Afghanistan e gli ingredienti essenziali per articolare una narrazione europea comune tra Cina e Stati Uniti.

Per il fisico italiano Carlo Rovelli, la scienza e l’arte hanno in comune il fatto di riconoscere che la realtà è un insieme più complesso di quello che possiamo vedere. Lo studio della meccanica quantistica offre una lettura del mondo che ci circonda come un insieme costituito da una rete di relazioni tra entità, lontano da una visione politica che cerca di circoscrivere tutto in categorie.

Eletto alla Presidenza del Parlamento il 3 luglio 2019, 10 anni dopo la sua prima volta da deputato europeo, in un anno e mezzo come Presidente David Sassoli ha affrontato crisi migratorie, la diffidenza dei cittadini per l’Europa che ha dato luogo a movimenti sociali ed al populismo, una crisi sanitaria, la gestione dell’accordo Brexit. Il Grand Continent l’ha incontrato, alla vigilia del lancio della Conferenza sul Futuro dell’Europa. In quest’intervista esclusiva, la più lunga concessa a una rivista, Sassoli presenta il ruolo attuale del Parlamento europeo, così come la propria visione su come affrontare le sfide dell’Unione europea, sia all’interno che all’esterno dei suoi confini.

Pubblichiamo per la prima volta in italiano quest’intervista che il rapper franco-ruandese ci ha concesso nel 2019, prima di partire per Kigali per le difficili commemorazioni del venticinquesimo anniversario del genocidio in Ruanda, e in cui ci ha donato quello che possiede di più prezioso: le sue parole.

In questa intervista, Anu Bradford supera la visione dell’Unione Europea come semplice normative power per guardare alle forme e alle implicazioni dell'”effetto Bruxelles”, in un momento in cui la quota relativa del mercato comune nel PIL mondiale è in declino mentre i regolamenti messi in atto dalla Commissione rimangono strutturali.

Michel Onfray si è spacciato a lungo per un rappresentante delle classi popolari. Mentre la sua nuova rivista Front populaire lo colloca senza alcun dubbio all’estrema destra dello spettro politico, due storici, che avevano già parlato di lui nel 2010, discutono sulle colonne del Grand Continent i miti con cui è stata costruita questa personalità mediatica. Nelle loro parole scopriamo un falsario e un manipolatore di testi, il peso della cui voce ne esce fortemente indebolita.