Alla fine di gennaio, la caduta del villaggio di Velyka Novosilka, nel nord-ovest dell’oblast di Donetsk, sembrava aprire la strada a un’avanzata dell’esercito russo verso la vicina regione di Dnipropetrovsk, finora relativamente risparmiata dalla guerra.

Dopo diverse settimane di avanzata lenta ma costante, Mosca si appresta ora a entrare in questa oblast.

  • Ieri, lunedì 9 giugno, elementi della 90ª divisione corazzata della Guardia russa hanno avanzato nel villaggio di Horikhove, situato a meno di 2 chilometri dal confine tra Donetsk e Dnipropetrovsk, come confermato da fonti militari ucraine 1.
  • La scorsa settimana, l’esercito russo ha anche condotto un’offensiva verso il villaggio di Komar, a meno di 8 chilometri dal confine, lungo il fiume Mokry Yaly.
  • Le forze di Mosca potrebbero inoltre raggiungere l’oblast di Dnipropetrovsk nelle prossime settimane passando per il sud-ovest del fronte di Donetsk, a cavallo della regione di Zaporijia, vicino al villaggio di Zelene Pole.

Il lancio di un’offensiva su larga scala in questa regione ucraina, che non fa parte delle rivendicazioni territoriali russe, sembra rientrare nella strategia del Cremlino volta a “creare una zona cuscinetto” 2. A differenza della regione di Sumy, nel nord-est del Paese, questa zona non servirebbe a limitare gli attacchi contro il territorio russo, ma contro il territorio ucraino occupato.

  • Mentre i negoziati tra Kiev e Mosca sono in stallo da quando le due parti hanno tenuto colloqui a Istanbul il 16 maggio e il 2 giugno, l’apertura di un nuovo fronte potrebbe servire come ulteriore mezzo di pressione per il Cremlino.
  • In un memorandum presentato alla delegazione ucraina la scorsa settimana, i negoziatori russi hanno stabilito le loro condizioni per l’istituzione di un cessate il fuoco e poi di un accordo di pace: divieto di aderire alla NATO, riduzione delle dimensioni dell’esercito, riconoscimento delle regioni parzialmente occupate, in particolare.
  • L’Ucraina si oppone categoricamente a queste richieste massimaliste e vuole costringere Putin ad accettare la cessazione dei combattimenti prima di avviare negoziati per concludere un accordo definitivo.
  • Di fronte all’avanzata russa che si sta accelerando dal mese di marzo, la minaccia di rivendicare una nuova regione potrebbe indurre i sostenitori dell’Ucraina, in particolare gli Stati Uniti, ad aumentare la pressione su Zelensky. 
  • In un sondaggio condotto tra il 15 maggio e il 3 giugno e pubblicato oggi dall’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, il 52% degli ucraini si dichiara fermamente contrario a qualsiasi concessione territoriale (contro il 50% di febbraio) 3.

L’apertura di un nuovo fronte a Dnipropetrovsk non avrebbe alcun significato strategico o tattico, ma sarebbe utilizzata dal Cremlino come una vittoria simbolica, simile alla conquista di Avdiivka nel febbraio 2024. Le operazioni di evacuazione dei civili che vivono vicino al confine con l’oblast di Donetsk si sono intensificate dal mese di aprile a causa dei bombardamenti russi 4.