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Ormai è cosa fatta. Pedro Sanchez ha appena prestato giuramento per un nuovo mandato. Durante la seduta del 15 novembre, il candidato socialista ha presentato con chiarezza l’alternativa che, a suo avviso, segnerà il passo della Spagna politica nei prossimi anni: progresso e coesione contro arretratezza e odio. Pubblichiamo il testo integrale di questo discorso, che segna un nuovo corso per la sinistra spagnola.

In Spagna, Pedro Sanchez dovrebbe giurare come Primo ministro mercoledì. Secondo Manuel Escudero, ambasciatore spagnolo presso l’OCSE e principale artefice della politica economica di Sanchez, il leader del PSOE, lungi dall’attentare alla Costituzione spagnola, ha al contrario saputo cogliere le radici di un sentimento politico profondo. Contrapponendo il nazionalismo all’indipendentismo, la sua strategia per rimanere al potere mira a reintegrare la Catalogna e i Paesi Baschi, dando loro alcune garanzie.

Non c’è un grande complotto americano. C’è un processo aleatorio, caotico, che ha costruito un’egemonia mondiale e le ha imposto un centro. In un nuovo lavoro che ha già fatto scuola, Henry Farrell e Abraham Newman raccontano come gli Stati Uniti abbiano fatto dell’economia mondiale un’arma. Agathe Demarais li ha incontrati.

Nella tarda serata di mercoledì 8 novembre, i principali attori dei negoziati tra il PSOE e Junts hanno annunciato di aver raggiunto un accordo. Questo apre la strada all’investitura di Sánchez, prevista all’inizio della prossima settimana.

Un secolo fa, Hitler lanciò dalla bireria Monaco il suo putsch, che si sarebbe rivelato un fallimento fondamentale per il partito nazista. A pochi mesi dalla pubblicazione del suo ultimo libro su un concetto chiave del suo lavoro sul nazismo – il carisma politico – abbiamo parlato a lungo con Ian Kershaw. Il più famoso dei biografi di Hitler fa luce su un episodio cruciale per comprendere le condizioni dell’emergere del leader nazista.

Non c’è nessuna impasse climatica, ma l’idea che questa esista produce degli effetti che impediscono qualsiasi politica decisiva a favore della transizione. Per Pierre Charbonnier, bisogna comprendere come navigare nel triangolo politico dell’antropocene, se vogliamo creare la mobilitazione necessaria a evadere da questa grande aporia.

Come dare un senso alle guerre culturali che attraversano il nostro mondo? Per Giovanni Orsina, il nostro spazio politico è attraversato da una ribellione, quella del «vistocogliocchi», delle certezze sensibili, contro il «sentitodire» del sapere stabilito. Per riannodare i fili della società, la politica dovrà sentire questa rivolta – e cercare degli strumenti per risponderle.