Il panorama politico olandese sta cambiando. Dopo tredici anni di potere e quattro mandati consecutivi, infuria la battaglia per la successione post-Rutte. All’interno delle disparate forze politiche del regno, stanno emergendo potenziali successori, ma non c’è un chiaro favorito. Alla vigilia delle elezioni parlamentari che si terranno il 22 novembre 2023, François Hublet fa il punto della situazione
Nel marzo 2019, l’Italia ha firmato un Memorandum of understanding per aderire al progetto cinese delle Nuove vie della Seta, unico Paese del G7 a compiere una scelta diplomatica di questo genere. All’epoca, il governo guidato da Giuseppe Conte sostenuto da una coalizione tra Lega e Movimento 5 stelle, aveva motivato la scelta con la necessità di migliorare le relazioni commerciali e politiche
Pechino ha un piano per l’Europa.
Sulla scia di Xi Jinping, Liu Jianchao adotta una retorica destinata a presentare la Cina come un impero benevolo. Ripercorrendo la modernizzazione del Paese negli ultimi quarant’anni, tesse le lodi della Francia e dell’Europa per insistere sulle possibili convergenze con la Cina e opporsi al meglio al decoupling euro-cinese. Un inedito da leggere
Cosa fare davanti alla crisi del debito? Una conversazione con Joseph Stiglitz, Kemi Adeosun, Ishac Diwan e Martín Guzmán
COP28 a Dubai: dietro le quinte della diplomazia climaticaLa Cop 28 si apre domani a Dubai. Al centro delle discussioni ci sarà un tema: il debito? Perché Il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz ne discute con l’ex ministra delle Finanze della Nigeria Kemi Adeosun, l’ex ministro argentino Martín Guzmán e l’economista Ishac Diwan.
«Ricoprendo la terra e gli oceani, il cielo e il web, questa rete ha stimolato il flusso di beni, capitali, tecnologie e risorse umane tra i Paesi coinvolti e ha infuso un nuovo soffio di vita alla Via della Seta, vecchia di diversi millenni». Vi presentiamo la prima traduzione commentata del discorso di Xi al terzo forum sulle Nuove vie della seta.
La visita di Antonio Tajani in Cina prepara l’uscita dell’Italia dalla Via della Seta
Asia orientaleIl ministro degli Esteri è in Cina per una visita di due giorni. Entro fine anno l’Italia dovrà scegliere se rinnovare il Memorandum d’intesa sulla partecipazione italiana al progetto delle Nuove vie della Seta. L’uscita italiana è probabile, ed entrambe le parti sembrano interessate a evitare che la scelta si trasformi in uno scontro diplomatico.
All’inizio del 2024, l’Italia dovrà annunciare ufficialmente se prorogare o meno il Memorandum sull’adesione alla Belt & Road Initiative, firmato nel 2019 da Giuseppe Conte. Giorgia Meloni non è mai stata favorevole alla firma, ma ancora non ha annunciato se e come Roma intende ritirarsi dal Memorandum. Francesco Maselli ha intervistato alcuni dei protagonisti della firma per scoprire come l’Italia sia finita in questa impasse diplomatica – e quali siano le sue possibilità di uscirne indenne
In questo testo programmatico, l’HRVP Josep Borrell delinea la sua dottrina per l’Indo-Pacifico. Secondo il capo della diplomazia europea, l’Unione deve adottare un approccio strategico a questa regione del mondo, in termini di commercio, ma anche di sicurezza.
Mentre, nel contesto della crisi sanitaria, gli Stati sembrano riscoprire le attrattive del protezionismo e dell’isolazionismo, la necessità di una governance globale dei beni comuni di fronte alle sfide che l’umanità intera si trova a dover affrontare è più evidente che mai. Sotto la direzione della professoressa Mireille Delmas-Marty, pubblichiamo il secondo numero della Revue européenne du droit, i cui contributi cercano di definire le caratteristiche di una governance globale pluralista e gli strumenti giuridici capaci di incarnarla, per assicurare l’unità nella pluralità.
“L’arco delle crisi” si avvicina: la debolezza strategica dell’Unione Europea sul fronte meridionale
PoliticaVisto dall’Europa, l’“arco delle crisi” che avvolge l’Africa settentrionale e il Medio Oriente ormai da qualche anno si è avvicinato significativamente ai confini del continente. In questo articolo, frutto di un lungo lavoro di analisi, Charles Thépaut propone un nuovo metodo per costruire una politica comune sul versante meridionale dell’Europa, in un processo di chiarimento delle condizioni e delle responsabilità con l’alleato americano.