Recupero, catenaccio, contrattacco? Per capire questo nuovo momento inedito nella storia degli Stati Uniti, David A. Bell, professore di storia a Princeton, propone tre previsioni (più una)
“Giorgia Meloni dimostra ancora una volta i limiti della destra italiana, tutta votata al consenso e al mantenimento delle posizioni politiche originarie, incapace di rompere con l’euroscetticismo e il sovranismo fino in fondo, priva nei fatti di una cultura di governo e di culto della ragione di Stato”.
Oggi è il 1° aprile e sono quarant’anni che l’Europa non è tecnologicamente morta. Perché non ne abbiamo tratto le conclusioni culturali?
Partendo dal successo documentato e dalla centralità dell’azienda olandese ASML, cuore dell’ecosistema tecnologico ed economico globale, Alessandro Aresu ci invita a risvegliarci.
Non c’è fatalità nel declino economico dell’Italia. Ma per arrestarlo, è necessario smettere di compiacersi nel mito di un paese la cui singolarità risiederebbe in una certa cultura dell’illegalità. Spetta allo Stato far rispettare la legge e promuovere un clima favorevole agli affari. Secondo Andrea Capussela, non si sta prendendo questa strada con Giorgia Meloni: non ha fatto nulla per affrontare i mali che minano l’economia italiana, anzi. Peggio, se non si interviene, questi problemi potrebbero estendersi al continente.
Il più grande paradosso dell’Unione si trova in Germania. Sebbene il Paese sia uno dei più affezionati all’integrazione europea, è anche uno dei maggiori oppositori del processo. Dalle scelte di bilancio alla diplomazia, questa stimolante prospettiva ripercorre la storia delle politiche che hanno indebolito l’Unione e la Germania. A margine, sorge una domanda: cambiare rotta è ancora possibile?
Ieri Volodymyr Zelensky non si è presentato al Congresso degli Stati Uniti, dove avrebbe dovuto tenere un discorso. Il Presidente ucraino ha perso un’occasione storica, in un momento in cui il sostegno di una parte dell’opinione pubblica americana sta diminuendo? Questo studio approfondito illustra le conseguenze di un ritiro anche parziale degli Stati Uniti, per l’Ucraina ovviamente, ma anche per l’Europa. Mentre si disegna la possibilità di un ritorno al potere di Trump, l’Unione Europea deve prendere in mano la propria sicurezza più di quanto abbia mai fatto. Una lettura essenziale.
Come preservare l’ambiente senza estraniare la popolazione. Di fronte all’ascesa del populismo climatico e in un momento in cui le democrazie sono sotto attacco in tutto il mondo, Christophe Béchu riflette sulle dimensioni dell’agire ambientale, proponendo diversi quadri per incarnare collettivamente una lotta che coinvolge tutti noi. Una lettura imperdibile mentre le negoziazioni della COP28 continuano a Dubai.
Ieri Matteo Salvini ha voluto riunire a Firenze i suoi alleati. Questa grande adunata dei partiti sovranisti e populisti europei sarebbe dovuta essere una dimostrazione di forza a sei mesi dalle elezioni europee. Il risultato è stato però contrastante, tanto da farci chiedere a chi giovasse davvero questo raduno. Muovendosi su tutte le scale – locale, nazionale, europea – David Allegranti ci dà gli strumenti per capire questo nuovo episodio nel processo di ricomposizione delle destre europee.
Pechino ha un piano per l’Europa.
Sulla scia di Xi Jinping, Liu Jianchao adotta una retorica destinata a presentare la Cina come un impero benevolo. Ripercorrendo la modernizzazione del Paese negli ultimi quarant’anni, tesse le lodi della Francia e dell’Europa per insistere sulle possibili convergenze con la Cina e opporsi al meglio al decoupling euro-cinese. Un inedito da leggere
Per molto tempo Emilio Santiago ha creduto nelle teorie collassologiche. Prima del fallimento dei suoi modelli di previsione. In una riflessione ispirata dal suo saggio, Contra el mito del colapso ecológico, spiega i limiti e le aporie di un discorso che disarma l’azione politica, prendendo spunto dal caso di una teoria molto diffusa all’inizio del secolo: il picco del petrolio, che avrebbe dovuto segnare il crollo della civiltà industriale. Un testo essenziale in vista dell’inizio della COP28.