Europa

Lettura estesa

«Torneremo a investire in Europa, in modo massiccio e responsabile.

Affronteremo gli interessi consolidati che oggi ostacolano il nostro cammino verso un futuro basato sull’innovazione piuttosto che sul privilegio.

E proteggeremo e preserveremo la nostra libertà.»

In Portogallo, davanti a capi di Stato europei, Mario Draghi ha stabilito una nuova diagnosi e fissato una rotta.

Pubblichiamo il suo appello di Coimbra.

“Se davvero si vuole uno scudo, quello offerto oggi da un Papa americano è uno scudo formidabile”.

Nessuno ne parla per il momento, ma la scelta del nome del primo papa statunitense potrebbe in realtà trovarsi in una lettera enciclica, Testem Benevolentiae, redatta da Leone XIII nel 1889 per denunciare un pericolo per la Chiesa alla fine del XIX secolo, “l’americanismo”.

Secondo Pasquale Annicchino, di fronte alla morsa imperiale di Donald Trump, il nuovo pontefice potrebbe avere scelto di evocare questo contesto in modo discreto e programmatico.

Un metodo di sviluppo web che cerca di hackerare il cuore dell’America potrebbe distruggere il duo Trump-Musk — e anche spiegare l’avvicinamento tra Washington e Mosca.

Al centro dell’accelerazione reazionaria, il D.O.G.E. si basa su una contraddizione interna che rischia di compromettere l’Impero Trump.

Andrea Venanzoni introduce un concetto chiave.

A Roma, anche nei momenti di maggiore incertezza, il tempo non si sospende mai del tutto.

Mentre i fedeli pregano per la salute di Papa Francesco, nel più antico Stato del mondo si sta svolgendo un rituale politico ordinato. Ma questa volta le cose potrebbero andare in modo un po’ diverso.

Dal cuore del Vaticano, Alberto Melloni coglie un momento storico.