Il modo in cui siamo organizzati, i nostri processi decisionali e i nostri meccanismi di finanziamento sono progettati per il mondo di ieri: pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in Medio Oriente, pre-ritorno delle ostilità tra grandi potenze. Ma a noi serve un’Unione europea che sia adeguata al mondo di oggi e di domani. Ecco perché quel che proporrò nella relazione che la Presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale: perché è di un cambiamento radicale che abbiamo bisogno.
Per la prima volta nella storia, la Repubblica islamica ha attaccato Israele dal suo territorio. “Con questa operazione è stata stabilita una nuova equazione: se il regime sionista attacca, sarà contrattaccato dall’Iran”. La natura della guerra dell’ombra sta cambiando? Per la prima volta, la posizione del soldato più alto in grado dell’esercito iraniano, Mohammad Bagheri.
Borrell a Kiev: l’Europa deve sostenere l’Ucraina «a qualunque costo»
La guerra in Ucraina giorno per giorno«Lo stato naturale delle cose rimane la lotta tra grandi potenze. Nel mondo di oggi, la geopolitica sta tornando in auge e la Russia non ha dimenticato la propria illusione imperiale. Ecco perché la vostra guerra è stata un campanello d’allarme per l’Unione Europea. Dal 24 febbraio 2022, questa guerra non è stata solo una questione di assistenza militare e finanziaria per la maggior parte di noi, ma è stata soprattutto una rivoluzione nella nostra mentalità… Ora dobbiamo anche cambiare l’intero quadro istituzionale dell’Unione Europea per adattarlo a questa nuova realtà geostrategica».
“Non lasciatevi intimorire dai parassiti che vivono alle spalle dello Stato”. A Davos, in un intervento pronunciato a rotta di collo davanti a Klaus Schwab, Javier Milei ha cercato di salvare “l’Occidente” dai pericoli di un capitalismo troppo regolamentato. Ha suscitato diverse reazioni e qualche applauso imbarazzato. Traduciamo e commentiamo il suo primo discorso internazionale.
Di una delle figure più influenti del Medio Oriente contemporaneo sappiamo poco o niente. Dallo scoppio della guerra del Sukkot, Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ha parlato più volte. Le immagini dei suoi ultimi due discorsi sono state proiettate in tutto il mondo. Nel discorso di novembre ha spiegato la strategia dell’organizzazione dopo lo scoppio della guerra da parte di Hamas. Lo traduciamo, lo presentiamo e lo commentiamo riga per riga.
Dall’Ucraina a Gaza, le bombe cadono su un mondo fratturato. Il 2023 è stato l’anno delle due guerre; il 2024 sarà quello delle elezioni. Una diagnosi sull’Europa davanti alla svolta firmata Josep Borrell al Grand Continent Summit
In Valle d’Aosta, il Ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha aperto la prima edizione del Grand Continent Summit. Con questo discorso molto seguito, ha fatto il bilancio della presidenza spagnola dell’Unione e disegnato le prospettive dell’Europa nel prossimo decennio. Tra realismo e ambizione, bisognerà camminare con cautela sullo spartiacque
«Da questa vetta guardo a Est». Il discorso di Tomasz Różycki, vincitore del Premio Grand Continent 2023
3466Davanti al Monte Bianco, a 3466 metri d’altitudine, la giuria ha scelto di attribuire il Premio Grand Continent allo scrittore polacco Tomasz Różycki. Mentre la Polonia torna in Europa attraverso le urne e l’Unione vuole allargarsi, chiede di guardare più in là per capire che «il nostro grande continente è ancora più grande di quanto pensassimo»
La Polonia ha un nuovo Primo ministro. Martedì 12 dicembre, Donald Tusk ha tenuto un lungo discorso prima dell’insediamento del suo governo di coalizione. Si è detto deciso a impegnarsi in un’opera di rifondazione politica e geopolitica per il suo Paese. La dottrina Tusk apre nuove prospettive per l’Europa e l’Ucraina in un momento in cui la guerra sta prendendo una piega preoccupante. Una traduzione commentata, da leggere e discutere.
Non c’è alcuna distensione nella guerra dei capitalismi politici tra Stati Uniti e Cina. Questa settimana, Gina Raimondo, segretario al Commercio, ha tenuto un discorso molto aggressivo in cui ha illustrato la sua dottrina sulla protezione della conoscenza e della tecnologia americana nello scontro con la Cina. l’idea di fondo è che questa sia «la più grande minaccia» che gli Stati Uniti abbiano mai affrontato. Da leggere per capire le ambizioni e i paradossi della nuova strategia statunitense.