Ormai è cosa fatta. Pedro Sanchez ha appena prestato giuramento per un nuovo mandato. Durante la seduta del 15 novembre, il candidato socialista ha presentato con chiarezza l’alternativa che, a suo avviso, segnerà il passo della Spagna politica nei prossimi anni: progresso e coesione contro arretratezza e odio. Pubblichiamo il testo integrale di questo discorso, che segna un nuovo corso per la sinistra spagnola.
In Spagna, Pedro Sanchez dovrebbe giurare come Primo ministro mercoledì. Secondo Manuel Escudero, ambasciatore spagnolo presso l’OCSE e principale artefice della politica economica di Sanchez, il leader del PSOE, lungi dall’attentare alla Costituzione spagnola, ha al contrario saputo cogliere le radici di un sentimento politico profondo. Contrapponendo il nazionalismo all’indipendentismo, la sua strategia per rimanere al potere mira a reintegrare la Catalogna e i Paesi Baschi, dando loro alcune garanzie.
Coinvolto in uno scandalo di corruzione, il Primo ministro del Portogallo si è dimesso ieri, scegliendo di affidarsi alla giustizia. La caduta della figura di riferimento della politica portoghese per quasi un decennio lascia il futuro incerto – e preannuncia un possibile terremoto politico nel Paese.
La guerra si estende: dall’Ucraina a Gaza, dall’intelligenza artificiale alla democrazia.
In uno spunto di dottrina, Giuseppe Conte riflette su come l’Unione possa affrontare queste sfide — tornando alla politica.
La guerra si estende dappertutto. Tra otto mesi si terranno le elezioni europee. Alla Sorbona, Roberta Metsola ha tenuto un discorso essenziale, fondatore, sulle sfide che l’Unione deve affrontare in un mondo che naviga in acque tumultuose. Un testo che vale la pena leggere.
Silvio Berlusconi non c’è più, ma il suo impero mediatico gli è sopravvissuto. Resta importante, anche se è da un decennio che perde slancio. Quale sarà la strategia dei suoi eredi? Perché si attuerà senza dubbio a scala continentale? In questa prospettiva ben informata, Camilla Conti racconta questa successione, che è anche una storia del capitalismo europeo nel XXI secolo.
Politica, tecnocrazia e globalizzazione alla prova delle guerre culturali. La politica del «vistocogliocchi»
EuropaCome dare un senso alle guerre culturali che attraversano il nostro mondo? Per Giovanni Orsina, il nostro spazio politico è attraversato da una ribellione, quella del «vistocogliocchi», delle certezze sensibili, contro il «sentitodire» del sapere stabilito. Per riannodare i fili della società, la politica dovrà sentire questa rivolta – e cercare degli strumenti per risponderle.
Oggi la Russia di Putin sta vivendo uno sciopero eccezionale dei suoi avvocati, in reazione alla violenza che subiscono nell’esercizio delle loro funzioni. Sebbene queste violenze si protraggano da decenni, non hanno fatto che peggiorare e intensificarsi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Due petizioni firmate da centinaia di avvocati protestano chiaramente contro questa situazione. Guillaume Lancereau analizza questi testi, di vitale importanza per capire come operi lo Stato nella Russia contemporanea.
Il PiS di Jarosław Kaczyński ha perso le elezioni, ma niente assicura che le opposizioni possano uscire vincitrici dal periodo post-elettorale. Jarosław Kuisz, redattore in capo di Kultura Liberlna, risponde alle nostre domande, un giorno dopo l’elezione europea più importante dell’anno
Abbiamo incontrato il Presidente del Consiglio europeo per la sua prima grande intervista dall’inizio della guerra del Sukkot. Mentre la rottura in Medio Oriente scava nelle fratture di una guerra che si estende su tutta la terra, Charles Michel propone un nuovo metodo — «dobbiamo essere intelligenti, abili».