Politica

Che cos’è il pensiero neoreazionario? Ipotesi e definizione di un’ideologia radicale trumpista

Americhe
Lettura estesa

Il progetto che arriva dall’altra parte dell’Atlantico ci lascia sbalorditi.

Da quasi sei mesi la Casa Bianca sta cercando di trasformare la democrazia americana in una bizzarra monarchia controllata dai signori della tecnologia e da una nuova dinastia.

Il fatto che questo progetto ci sembri totalmente irragionevole non impedisce che esista: se è difficile da descrivere, è necessario comprenderlo.

Per mantenere la rotta nello spazio sfuggente, filiforme e disorganizzato di questa contro-rivoluzione, pubblichiamo oggi il primo Atlante del pensiero neoreazionario.

Negli ultimi mesi Mosca ha puntato molto sulla sua partnership con Teheran.

Ma dal lancio dell’operazione Am Kalavi da parte di Israele, i propagandisti del Cremlino sono presi dal panico: e se, dopo quello di Assad in Siria, cadesse anche il regime dei mullah?

Come riassume un’agenzia di stampa in Crimea: “Ecco la lezione per la Russia: se indietreggi, ti colpiscono ancora più forte”.

Un gruppo di personalità provenienti principalmente dall’ala sinistra dell’SPD ha appena pubblicato un “manifesto” per la pace in Europa.

Pieno di elementi di propaganda del Cremlino e scollegato dal contesto strategico europeo, illustra la presenza influente di un’ala filo-moscovita all’interno del partito di coalizione di Friedrich Merz.

A due settimane dal congresso del partito che designerà una nuova leadership e doterà il partito di un nuovo programma, potrebbe trattarsi di una manovra per destabilizzare la GroKo.

Lo traduciamo e lo commentiamo riga per riga.

Spesso presentato come un modello di resistenza a Trump, il Messico guidato dall’erede politica di AMLO Claudia Sheinbaum sta vivendo una svolta preoccupante.

Per la politologa messicana Denise Dresser, il voto del 1° giugno per eleggere i magistrati del Paese pone fine a tre decenni di Stato di diritto: il partito al potere controlla ora i tribunali messicani.

Con il pretesto di voler rafforzare la democrazia attraverso la “volontà del popolo”, sta riportando il Paese sulla strada di un regime autoritario.

Consultato da Bernie Sanders e AOC, il sociologo e teorico Jonathan Smucker sta elaborando una strategia per fermare la controrivoluzione di Donald Trump.

Con una piattaforma elettorale basata sul «populismo economico» e una nuova generazione di élite politiche, sostiene che alcune battaglie decisive potrebbero aprire la strada alla vittoria. Ma per questo, il Partito Democratico deve cambiare radicalmente.

Di passaggio a Parigi, lo abbiamo incontrato.

Curtis Yarvin, Bronze Age Pervert, Marc Andreessen. Negli scritti della nebulosa composita del canone trumpista, un nome ricorre spesso: Friedrich Nietzsche.

Eretto a santo patrono, l’autore di Zarathustra è tuttavia oggetto di un totale fraintendimento da parte dei tecno-cesaristi della Silicon Valley.

Patrick Wotling, uno dei maggiori esperti di Nietzsche, cerca di spiegarne il motivo.

In Iran potrebbe essere imminente un cambiamento radicale.

Ma mentre un accordo con gli Stati Uniti sul nucleare consentirebbe una parziale riapertura del Paese, la popolazione sembra molto più preparata del regime a questa eventualità.

Se Washington e Teheran hanno entrambe bisogno di un deal, la Repubblica islamica ha interesse a preservare in parte lo status quo su cui ha fondato il proprio modello economico.

Ali Vaez fornisce precisazioni sullo stato di questi complessi negoziati da cui dipende il futuro del Medio Oriente.