Ieri sera, domenica 11 agosto, è scoppiato un incendio nella centrale nucleare di Zaporižžja (ZNPP), nella regione occupata dai russi di Enerhodar.

  • Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), un drone di origine non specificata ha colpito una delle due torri di raffreddamento ma non ha avuto “alcun impatto sulla sicurezza nucleare”. I livelli di radiazione sono nella norma.
  • Si tratta di un segnale nucleare? Potrebbe trattarsi di un semplice incidente o di un segnale inviato dalla Russia all’Ucraina: le impressionanti immagini di una torre di raffreddamento in fiamme sono state trasmesse dall’account Telegram di Zelensky.
  • Per il Presidente ucraino, “finché i terroristi russi controlleranno la centrale nucleare, la situazione non sarà e non potrà essere normale”. Ha accusato “la Russia di ricattare l’Ucraina e il mondo”.

La dottrina nucleare russa del 2020 (Decreto presidenziale n. 355 sui “Fondamenti della politica statale della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare”) stabilisce al paragrafo 19 che la soglia nucleare verrebbe raggiunta anche in caso di attacco convenzionale se “l’esistenza stessa dello Stato fosse in pericolo” – il che sembra ben lungi dall’essere il caso in questione.

  • In un lungo discorso di campagna elettorale alla Duma, tradotto dalla rivista, Putin ha dichiarato il 29 febbraio: “Ricordiamo cosa è successo a coloro che in passato hanno inviato i loro contingenti sul nostro territorio. Oggi i potenziali aggressori dovranno affrontare conseguenze molto più gravi. Devono capire che anche noi abbiamo armi – sì, lo sanno, come ho appena detto – in grado di colpire obiettivi sul loro territorio”.
  • In questo senso, l’incursione di Kursk ha minato il deterrente convenzionale della Russia e potrebbe provocare un cambiamento nella retorica nucleare di Putin.

In diverse occasioni, Zelensky ha preso una posizione forte contro la Russia, che accusa di utilizzare la centrale nucleare di Zaporižžja solo per rappresentare una minaccia attraverso questa infrastruttura, la più potente d’Europa.