Verso mezzogiorno (ora di Parigi), Trump ha reagito all’attacco israeliano contro l’Iran sferrato nella notte tra il 12 e il 13 giugno sul suo social network Truth Social. Nel suo messaggio, il presidente americano appoggia l’attacco e lo collega direttamente alla scadenza di 60 giorni che aveva fissato a Teheran per trovare un accordo.
- Lancia inoltre un ultimatum alla Guida Suprema iraniana: “L’Iran deve concludere un accordo, prima che non rimanga più nulla, e salvare quello che un tempo era chiamato l’Impero persiano” e lascia intendere che alcuni leader iraniani contrari a un accordo fossero stati presi di mira dall’attacco israeliano.
- Secondo fonti consultate dalla CNN, Trump ha avuto diverse conversazioni con il primo ministro Netanyahu giovedì, in particolare prima degli attacchi israeliani.
- In un’intervista al Wall Street Journal, ha definito l’operazione «molto riuscita, per usare un eufemismo» e ha aggiunto che, alla fine, “sarà un’ottima cosa per i mercati, perché l’Iran non avrà armi nucleari (…) che rappresentavano una grave minaccia per l’umanità”.
- Alla domanda sul preavviso che gli Stati Uniti avrebbero ricevuto, Trump ha risposto: “Un avvertimento? Non è stato un avvertimento. È stato: sappiamo cosa sta succedendo” 1.
Questa affermazione a posteriori ha potuto sorprendere. Se alcune fonti ufficiali israeliane affermano che Trump ha dato il via libera al lancio dell’operazione, il presidente americano si era mostrato pubblicamente contrario a qualsiasi azione che potesse disturbare i suoi negoziati con l’Iran sul nucleare, di cui un nuovo ciclo avrebbe dovuto svolgersi domenica 15 giugno in Oman 2.
- Poche ore prima dell’inizio dell’operazione israeliana, Trump aveva dichiarato: “Voglio raggiungere un accordo con l’Iran. Siamo abbastanza vicini a un accordo. … Finché penso che un accordo sia possibile, non voglio che loro [gli israeliani] intervengano, perché potrebbero mandare tutto all’aria” 3.
- L’11 giugno, tuttavia, Washington aveva chiesto a tutte le sue ambasciate lontane dai luoghi degli attacchi iraniani di istituire comitati di emergenza e aveva trasferito parte del proprio personale in Medio Oriente.
Gli Stati Uniti sono tra i pochi paesi (insieme alla Francia e alla Germania in particolare) ad aver affermato il “diritto di Israele a difendersi” in risposta all’operazione Am Kalavi.
- Con una mossa dissuasiva tipica in circostanze simili, la Casa Bianca sta ora dirottando alcune delle sue risorse militari verso le coste israeliane, in vista di una probabile risposta iraniana 4.
- La marina americana ha ordinato a due cacciatorpediniere di dirigersi verso il Levante per “tenersi pronti” nel caso in cui la Casa Bianca dovesse chiedere loro di intervenire per contrastare un attacco iraniano.
- Nell’aprile 2024, l’esercito americano aveva già intercettato circa 90 droni e missili sui 320 lanciati da Teheran sul territorio israeliano, assumendosi così quasi la metà dei costi associati alla difesa di Israele (oltre 140 milioni di dollari).
- Gli Stati Uniti dispongono di una decina di basi militari distribuite in tutto il Medio Oriente, di cui sei solo in Kuwait. Quasi 40.000 militari americani sono schierati nella regione.
L’attacco israeliano era stato accolto con favore da diverse personalità politiche americane.
- Il senatore repubblicano Tom Cotton ha dichiarato ieri sera, 12 giugno, che “l’Iran è il peggior sostenitore del terrorismo al mondo, ha le mani sporche del sangue di migliaia di americani e si sta affrettando non solo a costruire bombe nucleari, ma anche missili per colpire gli Stati Uniti. Sosteniamo Israele fino alla fine, completamente” 5.
- Lindsey Graham ha commentato il lancio degli attacchi dicendo: “La partita è iniziata. Pregate per Israele” 6.
L’entità del coinvolgimento americano dipenderà dalla forma che assumerà la risposta iraniana, in particolare se Teheran prenderà di mira le basi americane nella regione.
- In una lettera ufficiale del 22 maggio indirizzata al segretario generale dell’ONU, il ministero degli Esteri iraniano ha osservato: “In caso di attacco alle installazioni nucleari della Repubblica islamica dell’Iran da parte del regime sionista, il governo degli Stati Uniti avrà la responsabilità giuridica di essere stato complice” 7.
Una risposta circoscritta al territorio israeliano potrebbe essere accompagnata, parallelamente, da un’accelerazione deliberata del programma nucleare. Una tale dinamica metterebbe l’amministrazione repubblicana di fronte a un dilemma strategico: impegnarsi o meno militarmente per frenare o neutralizzare i progressi nucleari di Teheran.
Note
- Meridith McGraw, Trump to WSJ: U.S. Was Aware of Israel’s Plans to Attack Iran, Wall Street Journal, 13 giugno 2025.
- Barak Ravid et Dave Lawler, «Israel’s strike on Iran was 8 months in the making», Axios, 13 giugno 2025.
- Betsy Klein, Kylie Atwood, Alejandra Jaramillo, Rob Picheta et Dana Bash, «Trump warns Iran to agree to a deal ‘before there is nothing left’», CNN, 13 giugno 2025.
- Tara Copp, «US shifts military resources in Mideast in response to Israel strikes and possible Iran attack», Associated Press, 13 giugno 2025.
- Dichiarazione su X, 12 giugno 2025.
- Dichiarazione su X, 12 giugno 2025.
- Post su X, 22 mai 2025.