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I dati pubblicati dal Ministero dell’Interno mostrano una correlazione positiva tra il voto dell’estrema destra al primo turno e l’affluenza alle urne a mezzogiorno: i dipartimenti in cui la RN e i suoi alleati ciottisti sono stati più forti al primo turno sono stati anche quelli con l’affluenza più alta la mattina del secondo turno.

  • Una correlazione simile si osserva quando si prendono in considerazione i dati sull’affluenza del 30 giugno: i dipartimenti in cui l’affluenza a mezzogiorno è aumentata di più tra le due tornate sono più spesso dipartimenti in cui l’estrema destra ha ottenuto punteggi elevati.
  • Questi risultati potrebbero riflettere una maggiore mobilitazione dell’elettorato RN, una maggiore mobilitazione degli oppositori RN (“barrage”) o una combinazione dei due effetti.
  • Un fenomeno simile è stato osservato al primo turno: l’affluenza alle urne è stata più alta dove il voto dell’estrema destra alle elezioni europee era più elevato. Il primo turno ha visto un chiaro aumento del voto di estrema destra in termini assoluti (quasi 3 milioni di nuovi elettori dal 9 giugno), ma un aumento più modesto in termini relativi (1,5 punti percentuali).

Al contrario, l’affluenza alle 12 è stata più bassa dove la sinistra aveva ottenuto i risultati migliori al primo turno.

Questa volta, tuttavia, la tendenza appare meno netta. Infatti, diversi dipartimenti in cui il secondo turno era indeciso (Bouches-du-Rhône, Corrèze, Dordogne) hanno registrato un’affluenza elevata e un livello relativamente alto di voti di sinistra. Al contrario, l’affluenza è stata molto più bassa nelle aree urbane che erano in gran parte di sinistra e dove l’affluenza è tradizionalmente più bassa (Senna-Saint-Denis).