Nel 2024, si andrà alle urne in 76 Paesi.

  • La popolazione dei Paesi in cui si terranno le elezioni nel 2024 ammonta a 4,1 miliardi di persone, ovvero il 51% della popolazione mondiale.
  • Infatti, otto dei Paesi più popolosi del mondo terranno le elezioni nel 2024: India, Stati Uniti, Indonesia, Pakistan, Brasile, Bangladesh, Messico e Russia. 
  • I Paesi in cui si tengono le elezioni nazionali rappresentano il 42% della popolazione mondiale; la cifra di oltre la metà della popolazione mondiale si raggiunge se si includono le elezioni locali e municipali, in particolare in Brasile e Turchia, secondo The Economist.
  • I Paesi in cui si tengono le elezioni rappresentano più della metà del PIL globale –  più del 40% del PIL globale per quelli in cui si tengono le elezioni nazionali.

Tuttavia, molte di queste elezioni si svolgeranno in contesti poco democratici, compresi i regimi autoritari. Secondo una ricerca pubblicata da The Economist, le elezioni saranno libere ed eque in 43 dei 76 Paesi. 

  • Le elezioni russe di marzo porteranno probabilmente alla rielezione di Vladimir Putin, resa possibile da un emendamento costituzionale che gli consente di rimanere al potere fino al 2036. Ad agosto, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha espresso la sua certezza sull’esito del voto, affermando che «Putin sarà rieletto […] con oltre il 90% dei voti».
  • Nel 2024, il Presidente bielorusso Alexander Lukashenko festeggerà 30 anni come capo di Stato. La Bielorussia è al 153° posto tra i Paesi meno democratici al mondo, appena prima di Iran, Yemen e Cina.
  • In Ruanda, il Presidente Paul Kagame ha annunciato che si candiderà per un quarto mandato, dopo che un emendamento costituzionale è stato adottato con un referendum nel 2015.
  • Anche l’India, a lungo descritta come la più grande democrazia del mondo, si appresta ad andare alle urne. Per Christophe Jaffrelot, «oltre all’assenza di una vera e propria competizione elettorale, in India c’è una svolta autoritaria che si rafforza ad ogni elezione».
  • Inoltre, nel 2024, alcune elezioni previste probabilmente non si svolgeranno, come le elezioni presidenziali in Libia, annunciate almeno dal 2020 e rinviate più volte. Anche in Mali, la giunta militare al potere ha annunciato a settembre il rinvio delle elezioni inizialmente previste per il 2024.

L’Europa andrà a destra? Il prossimo anno elettorale segue una serie di sconvolgimenti elettorali nel 2023, segnati in particolare dalla sconfitta dell’estrema destra in Polonia, ma dalla sua vittoria nei Paesi Bassi e in Slovacchia. 

  • Dopo la serie di elezioni del settembre 2023, i partiti a destra del Partito Popolare Europeo in Parlamento governano o sono in procinto di governare in 5 Paesi europei.
  • L’estrema destra è in testa ai sondaggi in Belgio e in Austria, dove le elezioni generali si terranno rispettivamente il 9 giugno e il 1° settembre. 
  • In Portogallo, le elezioni generali anticipate si terranno il 10 marzo a seguito delle dimissioni del Primo ministro socialista Antonio Costa. Il partito Chega (Basta), che appartiene al gruppo ID, si trova attualmente al 15% nei sondaggi, al terzo posto dietro la destra e la sinistra tradizionali, entrambe al 25%.
  • Nel 2024, la Romania terrà le elezioni europee, parlamentari e presidenziali. Il partito di estrema destra AUR (Alleanza per l’Unità dei Romeni) è attualmente secondo nei sondaggi. 
  • Le elezioni europee, che si terranno nel giugno 2024, potrebbero essere caratterizzate da un rafforzamento dei partiti a destra del Partito Popolare Europeo, senza tuttavia permettere loro di organizzare una vera opposizione alle forze pro-europee, tradizionalmente rappresentate dalla coalizione PPE, S&D, Renew. 

In America Latina, cinque Paesi andranno alle urne nel 2024 per le elezioni presidenziali.

  • L’America Latina rimane prevalentemente di sinistra, nonostante la recente elezione del Presidente paleo-libertario Javier Milei in Argentina il 19 novembre.
  • In El Salvador, Nayib Bukele si candida per la rielezione nonostante il divieto di svolgere due mandati consecutivi; la Corte Suprema ha stabilito che la sua candidatura è costituzionale se si dimette prima del voto. In Venezuela, diversi candidati dell’opposizione sono stati dichiarati ineleggibili in vista delle elezioni presidenziali previste per la seconda metà dell’anno.
  • In Messico, per la prima volta, due donne sono entrate in corsa per le elezioni presidenziali del 2 giugno 2024: Claudia Sheinbaum per il partito al potere e Xochitl Galvez per l’opposizione. 

Le elezioni presidenziali americane del 5 novembre 2024 sono tra le più attese e sono certamente le elezioni con le conseguenze geopolitiche di maggiore portata.

  • Le primarie repubblicane che precedono le elezioni saranno lanciate ufficialmente il 15 gennaio, con il caucus dell’Iowa. Il Super Tuesday, la data delle primarie in una quindicina di Stati, sarà il 5 marzo.
  • L’anno 2024 sarà segnato anche da diverse scadenze legali per Donald Trump. Il processo per intralcio al processo elettorale nel 2020 e per il suo ruolo nell’assalto al Campidoglio si aprirà il 4 marzo.
  • Una vittoria del campo repubblicano potrebbe portare a un significativo inasprimento del confronto con la Cina e a un più marcato disimpegno dal teatro europeo e da quello mediorientale. Anche gli aiuti all’Ucraina sono sempre più contestati da una parte del GOP.
  • Ad un anno dalle elezioni presidenziali, il sostegno a Joe Biden sta diminuendo. 

La rivalità tra Cina e Stati Uniti e la situazione a Taiwan sono tra i temi chiave di questo anno elettorale, che inizierà a gennaio, con le elezioni presidenziali a Taiwan il 13.