Il Consiglio giustizia e affari interni che si apre questo giovedì è una nuova occasione per sollevare il Patto sulla migrazione e l’asilo all’alba del Consiglio europeo che deve riunire i capi di Stato e di governo il 26 ottobre.
- In particolare, i ministri discuteranno di quella che il Consiglio chiama la «dimensione esterna della migrazione», che è diventata uno dei pilastri del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo – in mancanza di un accordo sulla versione del meccanismo di solidarietà inizialmente presentata.
- Nel contesto della riforma dell’asilo, uno dei punti su cui sono stati fatti più progressi è anche uno dei punti più controversi del Patto: il principio del partenariato con i Paesi terzi nella gestione della migrazione.
- Il 16 luglio, l’UE ha firmato un accordo con la Tunisia che prevede il versamento di 105 milioni di euro per il controllo della migrazione.
- L’accordo concluso nel 2016 con le autorità marittime libiche viene regolarmente denunciato dalle organizzazioni non governative. Anche l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha dichiarato in un rapporto che le autorità marittime libiche intercettano i migranti «in condizioni pericolose e li trattengono in condizioni disumane dopo averli portati a terra».
- Secondo quanto riferito, l’UE è ora in trattative con l’Egitto e il Marocco per concludere accordi simili. La questione dell’impatto che può avere su questi negoziati il conflitto tra Israele e Palestina – e le conseguenti posizioni diplomatiche dell’UE e dei Paesi terzi interessati – rimane al momento aperta.
Il Consiglio sarà l’occasione per informare i ministri sull’andamento delle discussioni sul Patto in seno al Parlamento europeo.
- Il 4 ottobre, gli ambasciatori degli Stati membri hanno raggiunto un accordo sulla sezione finale del Patto, dedicata alle crisi della futura politica europea in materia di migrazione e asilo, che mira a fornire ai 27 Stati membri strumenti giuridici per rispondere a situazioni di «crisi» e «forza maggiore».
- La Commissione, che ha presentato il Patto nel settembre 2020, si è posta l’obiettivo di adottarlo nel febbraio 2024, prima delle prossime elezioni europee di giugno.