“Non lasciatevi intimorire dai parassiti che vivono alle spalle dello Stato”. A Davos, in un intervento pronunciato a rotta di collo davanti a Klaus Schwab, Javier Milei ha cercato di salvare “l’Occidente” dai pericoli di un capitalismo troppo regolamentato. Ha suscitato diverse reazioni e qualche applauso imbarazzato. Traduciamo e commentiamo il suo primo discorso internazionale.
Oggi, 10 dicembre, si tiene la cerimonia di insediamento del nuovo presidente argentino Javier Milei. Le prime prime scelte e la formazione della squadra di governo del primo presidente anarco-capitalista argentino sono diventate più chiare dopo la sua elezione il 19 novembre.
L’irruzione di Milei nella politica argentina è stata brutale quanto le sue parole. Nel giro di pochi anni, il paleolibertario ha conquistato settori crescenti della società, rompendo la logica bipartitica che ha finora prevalso in Argentina. In uno studio dettagliato, completo di 4 grafici, Gabriel Vommaro decifra la sociologia di una sorpresa elettorale che potrebbe cambiare il panorama politico in America Latina.
«Tra la mafia e lo Stato, preferisco la mafia».
Vista dall’Europa, la brutalità del fenomeno Javier Milei è difficile da comprendere. Da dove viene, cosa rappresenta? Partendo da 10 citazioni particolarmente violente e significative, Pablo Stefanoni, che ha parlato con Milei, cerca di delineare i contorni di una personalità che sembra rifiutare ogni limite.