Il 2022 si apre con un’elezione cruciale per l’Italia e il suo futuro. Lorenzo Castellani ne analizza il contesto e presenta quattro scenari.
Due immaginari apocalittici si affrontano oggi in Europa. In questo spunto di dottrina, Ivan Krastev decritta le fratture profonde che agitano il continente in questi anni Venti.
In questa prospettiva, la Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marina Sereni fa il suo resoconto della presidenza italiana del G20 e presenta le grandi linee della partnership che il governo italiano intende aprire con l’Africa, nel quadro di un multilateralismo inclusivo ed efficace.
Alle soglie dell’anno 2022, l’ex presidente della Commissione europea si sofferma sui grandi cambiamenti permanenti che l’Europa e gli europei devono affrontare. Per l’uomo che aveva voluto una Commissione “politica”, il calvario del coronavirus potrebbe aver permesso all’Unione di liberarsi del “neoliberismo sfrenato e senza vergogna”.
Questo lunedì, a Budapest, Emmanuel Macron incontra Viktor Orbán, ma anche il suo principale avversario, Péter Márki-Zay. Dietro a colui che riesce per il momento a raccogliere l’opposizione dietro una retorica provocatoria c’è una narrazione ben definita e una strategia. L’abbiamo incontrato.
Quale sarà il posizionamento internazionale del governo Scholz? Attraverso cinque grandi questioni – l’Unione Europea, il Green Deal, la Cina, la Russia e la difesa – Lorenzo Monfregola presenta un quadro utile a capire come la Germania si proietterà fuori dai propri confini nei prossimi anni.
In questa lunga intervista, il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo si sofferma sull’integrazione dei Balcani occidentali nell’Unione europea, che giudica necessaria sia per le ambizioni geopolitiche dell’Unione che per la stabilità della regione.
Il crescente scontento globale sta costringendo gli stati a trovare soluzioni a breve termine. Il multilateralismo del futuro dovrà contare su una profonda integrazione dei cittadini – e su una pianificazione negoziata – per risolvere questa crisi.
La Russia di Vladimir Putin è entrata in una fase brezneviana. Nel contesto delle ultime elezioni legislative, dove il nuovo successo di Russia Unita nasconde la costante perdita di popolarità del partito del Presidente, si pone la questione della natura tecnocratica e autoritaria del regime e del suo futuro a lungo termine. La Russia così com’è potrebbe sopravvivere al suo attuale leader.
Come punto di equilibrio, il Consiglio – questa istituzione di “prima istanza” ormai al centro della dinamica politica dell’Unione – può articolare una propria dottrina? Nell’intervista più lunga del suo mandato, il suo presidente, Charles Michel, discute la sua comprensione delle dinamiche geopolitiche interne, le lezioni dell’Afghanistan e gli ingredienti essenziali per articolare una narrazione europea comune tra Cina e Stati Uniti.