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Il futuro dell’Europa non è l’IA della Silicon Valley

Europa
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Cosa è accaduto in Romania perché la più alta corte del Paese decidesse di annullare semplicemente un’elezione presidenziale?

Il Grand Continent ha avuto accesso ad alcuni dei documenti consultati dai giudici per arrivare a questa decisione.

I documenti delineano i contorni di un’operazione su vasta scala, orchestrata dalla Russia di Putin, attraverso l’applicazione TikTok.

Tre imperi digitali si affrontano: Cina, Stati Uniti e Unione Europea. In questa guerra dematerializzata, la regolamentazione è la chiave della vittoria. In un’ampia intervista, Anu Bradford, docente alla Columbia University, analizza le logiche, le differenze e i punti di convergenza tra i tre modelli che si spartiscono il mondo. È la battaglia per l’anima dell’economia digitale.

Ieri Elon Musk lanciava Grok, il suo modello di intelligenza artificiale generativa. È l’occasione per chiedersi cosa accada nella mente del fondatore di Tesla. Ecco cosa abbiamo chiesto a Fabio Chiusi, che ha dipinto un ritratto ideologico di Elon Musk in L’uomo che vuole risolvere il futuro (Bollati Boringhieri, 2023). Si interroga sul fascino che suscita, tra i leader politici e tra i militanti della destra radicale, passando per la gente comune. Viaggio in una visione del futuro che forgia il nostro presente.

L’IA sconvolge tutti i campi ed evolve velocemente. In queste condizioni, come regolarla? È la domanda che emerge da tempo all’interno delle istituzioni europee. Per capire in cosa l’Unione sia all’avanguardia, ma anche le sfide che le restano da affrontare, abbiamo discusso con Dragos Tudorache, il co-relatore dell’AI Act al Parlamento Europeo.

Centinaia di miliardi di dollari. Questo è il volume degli investimenti già effettuati o programmati nell’industria dei microprocessori. Da questa prospettiva, Franco Bassanini cerca di capire le ragioni di questo fenomeno – fattori sia congiunturali che strutturali. Occorre, a suo avviso, riuscire a evitare che iniziative nazionali separate promuovano una pericolosa concorrenza in Europa.

In questa ampia intervista per la Revue Européenne du Droit (RED), il presidente di Microsoft discute la responsabilità delle piattaforme e la necessità di una regolamentazione settore per settore integrata in un quadro multilaterale più ampio. Secondo lui, l’Europa potrebbe essere un pioniere di questa sovranità tecnologica.