Le grandi imprese di Stati sono fondamentali non soltanto per il loro peso specifico nell’economia nazionale, ma anche per la gestione dei fondi del PNRR, vera sfida a lungo termine del governo di Giorgia Meloni.
La nomina di profili riconosciuti e apprezzati da tutte le parti politiche in settori strategici che vanno dall’energia alla difesa, in azienda con un fatturato di circa 150 miliardi di euro e più di 250mila lavoratori, è dovuta anche alla necessità di rassicurare l’establishment interno e internazionale.
-All’ENI, il governo ha confermato Claudio Descalzi, amministratore delegato del gruppo dal 2014. Al quarto mandato, Descalzi è il manager più longevo a guidare l’azienda, superando il fondatore Enrico Mattei. L’ingegnere ha un rapporto molto stretto con la presidente del Consiglio Meloni, e ha avuto un ruolo fondamentale nella diversificazione degli approvvigionamenti di gas divenuta necessaria dopo la guerra in Ucraina. Alla presidenza di ENI è nominato, invece, Giuseppe Zafarana, dal 2019 a capo della Guardia di Finanza.
-Poste italiane è l’altra azienda che vede confermato il suo vertice. Si tratta di Matteo Del Fante, alla guida della società dal 2017, che può contare su un’ottima performance nell’ultimo anno: ricavi in crescita, buona reputazione, spinta sull’innovazione hanno fatto di lui un manager apprezzato trasversalmente. Alla presidenza di Poste, il governo ha nominato Silvia Rovere, oggi presidente di Assoimmobiliare di Confindustria.
-Cambia invece l’amministratore delegato di ENEL, prima società italiana per capitalizzazione. A guidare il gigante dell’elettricità sarà Flavio Cattaneo, oggi vicepresidente di NTV-Italo Treno, e in passato alla testa di Terna (2005-2014), la società pubblica che gestisce la rete elettrica nazionale. Il nome di Cattaneo è considerato vicino al segretario della Lega Matteo Salvini, che riesce dunque a ottenere un ruolo di peso contro l’iniziale volontà di Giorgia Meloni, che nelle scorse settimane aveva provato a indicare Stefano Donnarumma, attuale ad di Terna. Alla presidenza di Enel è invece nominato Paolo Scaroni, gradito a Forza Italia, oggi presidente dell’AC Milan ed ex ad di ENI dal 2005 al 2014.
-Leonardo, la principale azienda italiana del settore della difesa sarà guidata da Stefano Cingolani, ex ministro della Transizione energetica con Mario Draghi e consigliere . La continuità, in questo caso, non è nel management, ma nel profilo stesso di Cingolani, apprezzato da Draghi, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e molto vicino a Giorgia Meloni. Alla presidenza è stato scelto invece Stefano Pontecorvo, ex ambasciatore italiano in Pakistan, rappresentante della NATO in Afghanistan e legato da un’antica amicizia a Guido Crosetto, attuale ministro della Difesa.
-Infine, Giuseppina Di Foggia diventa amministratore delegato di Terna, ed è la prima donna a occupare un ruolo esecutivo in una grande azienda di Stato. Di Foggia ha una lunga carriera nel settore delle telecomunicazioni, e dal 2020 ricopre la carica di amministratrice delegata e vice presidente di Nokia Italia e Malta. Me Igor De Biasio, attuale consigliere di amministrazione della Rai con un passato nel management di Philips e Moleskine, sarà invece il presidente.