Domenica 1° giugno, i servizi segreti militari ucraini (SBU) hanno annunciato di aver condotto una vasta operazione sul suolo russo, denominata «Ragnatela». Secondo l’SBU, l’operazione avrebbe portato alla distruzione di 41 velivoli, infliggendo alla Russia una sconfitta strategica che va ben oltre la guerra psicologica.

  • I servizi ucraini hanno diffuso alcune immagini dell’operazione e della sua preparazione, in particolare dei container utilizzati come stazione di decollo per i droni utilizzati per colpire le basi militari.
  • Diverse decine di video e foto diffusi domenica 1° giugno sui canali Telegram e sui social network russi hanno permesso agli analisti indipendenti di confermare abbastanza rapidamente la portata dell’attacco, che ha preso di mira cinque basi.
  • La più lontana, la base di Ukrainka situata a Serychevo, nell’estremo oriente russo, si trova a quasi 6.000 chilometri dal confine con l’Ucraina. L’attacco è tuttavia fallito a causa dell’esplosione del camion che trasportava i droni.

Le autorità ucraine sostengono la distruzione di più di un terzo (34%) dei bombardieri strategici russi in grado di trasportare missili da crociera, ovvero circa quaranta velivoli, per un costo stimato di 7 miliardi di dollari. Tuttavia, martedì 3 giugno, i dati e le immagini disponibili da fonti aperte consentono di confermare la distruzione o il danneggiamento di soli 16 velivoli, di cui 14 bombardieri.

  • Sulla base di contratti trapelati e altre stime disponibili, siamo in grado di stimare il costo dell’operazione a circa 1,27 miliardi di dollari 1. Questo bilancio è tuttavia provvisorio e soggetto a modifiche.
  • Secondo le analisi delle immagini satellitari, durante l’operazione sarebbero stati distrutti o danneggiati 10 bombardieri strategici pesanti Tu-95, in grado di trasportare testate nucleari, 4 bombardieri supersonici TU-22M3, un aereo da trasporto pesante An-12 o An-22 e un velivolo da ricognizione A-50U.
  • Secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS), all’inizio dell’anno l’esercito russo disponeva solo di 7 A-50 e 4 An-22. Sulla base di queste stime, l’operazione Ragnatela avrebbe distrutto o danneggiato il 17% della flotta russa di Tu-95, il 7% della flotta di TU-22M3, il 25% della flotta di An-22 e il 14% della flotta di A-50.
  • Tuttavia, non ci sono prove visive che confermino, in questa fase, la distruzione dei bombardieri supersonici Tu-160, di cui 13 sarebbero attualmente in servizio nell’aviazione russa, anch’essi in grado di effettuare attacchi nucleari.

Al di là del costo finanziario, si tratta di perdite difficilmente sostituibili per Mosca, poiché l’industria russa non sarà in grado di costruirne di nuovi, almeno nel breve e medio termine. Gli ultimi bombardieri Tu-95 e 22M3 sono stati prodotti più di 30 anni fa, mentre i loro successori, i Tu-160, vengono assemblati a un ritmo estremamente lento utilizzando parti sovietiche risalenti a diversi decenni fa 2.

  • L’operazione Ragnatela non porrà fine agli attacchi missilistici contro l’Ucraina, ma limiterà ulteriormente le capacità dell’esercito russo.
  • Quest’ultimo deve già affrontare numerose sfide in termini di manutenzione e riparazione dei propri velivoli, che saranno aggravate dalla diminuzione del numero di aerei disponibili.
  • Si tratta di una vittoria strategica importante per Kiev, che è stata in grado di infliggere danni significativi esclusivamente con droni armati dal valore unitario probabilmente non superiore a poche migliaia di dollari.

L’operazione ha anche messo in luce le debolezze dell’esercito russo e la quasi totale assenza di sistemi di protezione delle sue basi. La «facilità» con cui l’Ucraina sembra essere stata in grado di portare a termine l’attacco, una volta assemblati e armati i droni, suggerisce che altre operazioni simili potrebbero infliggere ulteriori danni all’esercito russo nei prossimi mesi.

Note
  1. «Russia Upgrades Its Strategic Aviation: Is Europe the Next Target?», Dallas, 20 maggio 2025 ; Мінус А-50У ― ГУР та Повітряні Сили збили черговий літак рф, Головне управління розвідки Міністерства оборони України, 23 febbraio 2024 ; Vlad Litnarovych, «Ukrainian Drones Destroy $100 Million TU-22M3 Supersonic Bomber Right After Landing», United 24, 9 aprile 2025.
  2. «Russia’s Strategic Aviation Crisis: Failing Attempts to “Reproduce” the Tu-160 and Tu-22M3 at the Kazan Aviation Plant», Defense Express, 21 gennaio 2025.