A margine della cerimonia di riapertura della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, sabato 7 dicembre Emmanuel Macron ha organizzato un incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky all’Eliseo. Accettato all’ultimo minuto dopo diversi giorni di trattative da parte di Parigi, l’incontro è durato circa trenta minuti. È stata la prima volta che i due uomini si sono incontrati dopo la vittoria di Donald Trump.
Le parti hanno comunicato pubblicamente il contenuto degli scambi in modo sintetico.
- Il presidente ucraino ha “ringraziato Donald Trump per la sua incrollabile determinazione” e ha dichiarato: “Tutti vogliamo la pace. Ma è essenziale per noi, e questa è la nostra posizione, che la pace sia giusta per tutti noi e che la Russia, Putin o qualsiasi altro aggressore non abbia alcuna possibilità di ritornare” 1.
- L’espressione “pace giusta” era già stata usata da Zelensky un mese prima, in occasione del vertice della Comunità politica europea a Budapest. Nel suo primo discorso dopo la vittoria di Trump, il leader ucraino aveva dichiarato che “una pace giusta sarà una vittoria condivisa”.
- Il giorno dopo l’incontro, Trump ha scritto su Truth Social che “Zelensky e l’Ucraina vorrebbero trovare un accordo e porre fine alla follia. Hanno perso la ridicola cifra di 400.000 soldati e molti più civili. Dovrebbe esserci un cessate il fuoco immediato e dovrebbero iniziare i negoziati” 2.
Il presidente ucraino è contrario a un accordo di cessate il fuoco che non sia accompagnato da garanzie di sicurezza, in particolare dalla promessa di un invito a entrare nella NATO, che sarebbe certamente osteggiato sia da Mosca che da Washington. Il fatto che Trump abbia accettato di incontrare Zelensky due volte negli ultimi mesi suggerisce, tuttavia, che il Presidente eletto potrebbe vedere l’emergere di un accordo più vantaggioso per Washington rispetto a un totale abbandono dell’Ucraina – che aprirebbe la strada a una vittoria russa, minacciando la credibilità di Trump con una parte significativa del suo elettorato.
- Il giorno prima dell’incontro, l’influente capo dello staff di Zelensky, Andriy Yermak, si trovava a Washington, dove ha incontrato Jake Sullivan e alcuni membri eletti del Congresso, tra cui il senatore della Carolina del Sud e stretto consigliere di Trump Lindsey Graham 3.
- Graham sarà una delle figure chiave del prossimo mandato. Un tempo vicino a Biden e molto rispettato per il suo “istinto” dal presidente uscente, Graham è anche uno degli alleati di Trump che ha spinto di più perché si candidasse nel 2024, prospettando al presidente eletto l’idea che una seconda vittoria costituirebbe il “più grande secondo atto” della storia politica americana.
- Lindsey Graham era anche dietro il quarto punto del piano di vittoria presentato in ottobre da Zelensky, secondo le persone coinvolte nella preparazione del documento 4. Il piano, che non è stato reso noto nella sua interezza, prevede la condivisione delle grandi riserve di risorse naturali dell’Ucraina (uranio, titanio, litio, grafite, ecc.) con i partner occidentali del Paese.
Il quarto e il quinto punto del piano sono stati redatti specificamente in caso di vittoria di Trump. Nel loro ultimo incontro a New York, alla fine di settembre, Zelensky aveva presentato il piano al candidato prima della sua rielezione.
- È improbabile che Trump riveda la sua opposizione agli aiuti militari all’Ucraina, che era stato uno degli argomenti principali della sua campagna elettorale. In un’intervista alla NBC pubblicata domenica 8 dicembre (ma registrata prima dell’incontro di Parigi), Trump aveva anche affermato che Kiev dovrebbe preparasi a ricevere meno aiuti dopo il 20 gennaio 5.
- Tuttavia, a Parigi Trump e Zelensky hanno certamente discusso l’idea di trasformare gli aiuti statunitensi in un prestito. Questa opzione era stata sollevata da Trump all’inizio dell’anno, prima delle discussioni sul pacchetto di aiuti statunitensi per Kiev che era stato infine approvato in aprile. Inizialmente contrario, Graham ha dichiarato di essere favorevole all’idea 6.
L’apparente apertura di Trump a un “accordo” con Kiev – che potrebbe, ad esempio, assumere la forma di un prestito in cambio dello sfruttamento delle risorse naturali ucraine da parte delle aziende statunitensi – si è manifestata anche nell’incontro di Yermak di mercoledì 4 dicembre con l’inviato speciale di Trump per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, e con Mike Waltz, nominato da Trump consigliere per la sicurezza nazionale. Ad aprile Kellogg aveva osservato che “c’era un sostegno bipartisan all’idea di un prestito” 7.
Note
- Paris Hosted a Trilateral Meeting Between Volodymyr Zelenskyy, Emmanuel Macron and Donald Trump, Presidenza dell’Ucraina, 7 dicembre 2024.
- Pubblicazione di Donald Trump su Truth Social, 8 dicembre 2024.
- In the United States, Andriy Yermak Held Meetings with Representatives of President-Elect Donald Trump’s Team and Members of Both Chambers and Parties of Congress, Presidenza dell’Ucraina, 6 dicembre 2024.
- Christopher Miller, Max Seddon e Henry Foy, “Ukraine seeks to win over Trump with natural resources and troop proposals“, Financial Times, 12 novembre 2024.
- “Trump says Ukraine should ‘probably’ prepare to receive less aid from U.S.“, NBC News, 8 dicembre 2024.
- Stef W. Kight, “Lindsey Graham backs Trump plan for foreign aid as a loan“, Axios, 12 febbraio 2024.
- Keith Kellogg e Fred Fleitz, America First, Russia, & Ukraine, America First Policy Institute, 11 aprile 2024.