Il vertice UE-Balcani occidentali di oggi a Bruxelles è organizzato dal nuovo Presidente del Consiglio, l’ex Primo Ministro portoghese António Costa (S&D), entrato in carica il 1° dicembre.

  • L’incontro consisterà in una sessione di lavoro di due ore sui legami politici e sull’accelerazione dell’integrazione economica, seguita da una cena di lavoro dedicata alla geopolitica.
  • Sebbene l’elenco dei partecipanti non sia stato ancora confermato, una fonte diplomatica consultata da Il Grand Continent ha dichiarato che il presidente serbo Aleksandar Vučić vi parteciperà.
  • Belgrado è corteggiata dagli europei per le sue riserve di litio, un metallo strategico per la produzione di batterie elettriche. Emmanuel Macron e Olaf Scholz hanno visitato il Paese quest’estate per incontrare Aleksandar Vučić in merito a un progetto di miniera di litio vicino a Loznica che ha suscitato molte polemiche. La Germania ha firmato un accordo per l’importazione del metallo.

Secondo una fonte vicina al presidente Costa, è probabile che la questione ucraina venga sollevata durante la cena. Al termine del vertice, gli europei sperano in una dichiarazione congiunta più politica e meno tecnica rispetto ai vertici precedenti. Il presidente serbo Aleksandar Vučić, insieme ai primi ministri ungherese e slovacco Viktor Orbán e Robert Fico, è uno dei leader le cui posizioni sono tra le più filorusse in Europa.

  • Nel suo discorso alla cerimonia di passaggio di consegne con il presidente uscente, il 29 novembre, Costa ha definito il processo di allargamento dell’Unione europea verso i Balcani occidentali come un “imperativo geopolitico” e “un potente strumento di pace, sicurezza e prosperità”.
  • A differenza del suo predecessore, Charles Michel, che aveva fissato al 2030 la scadenza per il prossimo allargamento, Costa non si è ancora impegnato a indicare una data precisa.
  • Ha tuttavia invitato i Paesi candidati a impegnarsi con maggiore determinazione e a “procedere più rapidamente, senza scadenze artificiali, ma anche senza vincoli eccessivi”.

Ad eccezione della Serbia, tutti i Paesi dei Balcani occidentali hanno una maggioranza di popolazione a favore dell’adesione all’Unione.