In un’intervista rilasciata venerdì 29 novembre al media britannico Sky News , Volodymyr Zelensky ha lasciato intendere che sarebbe disposto ad abbandonare temporaneamente l’obiettivo di recuperare la piena sovranità territoriale dell’Ucraina in cambio di un invito formale ad aderire all’Alleanza Atlantica 1. Secondo il presidente ucraino, tale accordo porrebbe fine alla “fase calda della guerra”.

È la prima volta che Zelensky segnala un’apertura così esplicita a delle “concessioni territoriali”. Tuttavia, quest’ultime non sono incondizionate.

  • Fino ad oggi, i membri della NATO sono stati riluttanti a “offrire” a Kiev un invito ad aderire all’Alleanza a causa della parziale occupazione del territorio ucraino da parte dell’esercito russo.
  • In base all’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico, l’Ucraina potrebbe invocare la clausola di difesa collettiva dell’Alleanza di fronte a un attacco russo, che sarebbe quindi considerato come un attacco diretto contro la NATO. Uno scenario che la maggior parte dei membri desidera evitare, temendo il rischio di una guerra nucleare.
  • Di fronte a questa opposizione, Zelensky ha suggerito che potrebbe accettare un invito ad aderire alla NATO proposto all’Ucraina nelle sue dimensioni riconosciute dal diritto internazionale (cioè includendo la Crimea e gli oblast parzialmente occupati nell’est e nel sud del Paese), ma in cui la protezione dell’Alleanza si applicherebbe in pratica solo ai territori controllati dal governo ucraino al momento dell’accordo.
  • Il Presidente ucraino ritiene che questa opzione consentirebbe a Kiev di recuperare successivamente le regioni attualmente occupate attraverso “canali diplomatici”.

Anche se difficile da accettare per i suoi membri, l’adesione alla NATO di un Paese diviso non sarebbe del tutto inedita. Nel 1955, la Germania Ovest è stata formalmente integrata nell’Alleanza Atlantica nonostante l’esistenza di rivendicazioni territoriali significative e irrisolte. Nello stesso anno fu fondata la Bundeswehr, che divenne rapidamente il più grande esercito dell’Europa occidentale e una forza centrale all’interno della struttura della NATO.

  • Sembra altamente improbabile che Putin sia disposto ad accettare l’adesione dell’Ucraina alla NATO – anche se privata di una parte del suo territorio. A giugno, il Presidente russo ha dichiarato che qualsiasi accordo di pace deve prevedere la rinuncia di Kiev al suo desiderio di integrare l’Alleanza.
  • Sembra inoltre improbabile che Zelensky ottenga il sostegno degli Stati Uniti. Keith Kellogg, l’inviato speciale per l’Ucraina e la Russia nominato da Trump, ritiene che la “prospettiva” dell’adesione dell’Ucraina alla NATO fatta balenare dall’amministrazione Biden abbia alimentato i timori di Putin e lo abbia spinto a invadere l’Ucraina 2.

Tuttavia, sarà Trump a stabilire il tono della posizione degli Stati Uniti dopo il giuramento del 20 gennaio. È probabile che il Presidente eletto scelga l’opzione che gli permetterà di affermare il più rapidamente possibile di aver posto fine al conflitto, rispettando dunque la sua promesso, questo anche a scapito di uno dei due belligeranti.