Tre giorni fa, con gli occhi del mondo puntati sugli Stati Uniti e sui risultati delle elezioni presidenziali, il ministro della Difesa ucraino Roustem Oumierov ha annunciato alla televisione coreana che i primi scontri tra le truppe ucraine e quelle nordcoreane erano avvenuti nell’oblast’ russo di Kursk  1.

  • I servizi segreti occidentali e ucraini stimano che Pyongyang abbia inviato 10.000 combattenti per aiutare l’esercito russo a respingere le forze ucraine nell’oblast’ di Kursk 2.
  • Si tratta di una delle escalation più significative dal lancio dell’invasione su larga scala nel febbraio 2022. Finora nessun Paese aveva inviato combattenti in prima linea a sostegno di Mosca o Kiev.
  • L’invio di migliaia di soldati da parte di Pyongyang alla Russia riflette il riavvicinamento militare tra i due Paesi svoltosi dal 2022 – un avvicinamento che fino ad allora si era concretizzato in milioni di proiettili di artiglieria nordcoreani a partire dall’agosto 2023.

I primi interventi di elementi nordcoreani nel conflitto del Kursk coincidono con un’impennata dell’attività offensiva russa nella regione. Secondo la rete di analisti militari Deep State, giovedì 7 novembre l’esercito russo ha ripreso le azioni intorno a Pohrebky, Zelenyi Shliakh, Daryino e Soudja 3. Le truppe nordcoreane si sarebbero mescolate a quelle russe, deliberatamente “travestite” da Buryat, una minoranza etnica russa della Siberia.

Vladimir Putin, che si è congratulato con Donald Trump per la sua vittoria, aveva inizialmente dato istruzioni al suo stato maggiore di espellere le truppe ucraine entro la fine di ottobre, poco prima delle elezioni presidenziali statunitensi.

  • Nessuno conosce ancora i dettagli delle intenzioni di Trump nei confronti dell’Ucraina o del suo “piano per porre fine alla guerra in 24 ore”.
  • A settembre, il futuro vicepresidente J.D. Vance ha delineato l’aspetto che potrebbe avere la proposta di Trump: “l’attuale linea di demarcazione tra Russia e Ucraina diventa una sorta di zona demilitarizzata […] la Russia ottiene una garanzia di neutralità dell’Ucraina, non entra nella NATO, questo tipo di istituzioni alleate”.
  • Diverse fonti, molto vicine al presidente appena eletto, hanno indicato che l’“accordo” di Trump potrebbe prevedere la promessa di Kiev di non aderire alla NATO “per almeno 20 anni”, in cambio della quale gli Stati Uniti continuerebbero a rifornire l’esercito ucraino per “scoraggiare un futuro attacco russo” 4.

Ad oggi non ci sono prove che Trump sostenga questo piano e che possa dunque proporlo a Zelensky e Putin. In ogni caso, questi quasi 600 km² di territorio russo controllati dall’Ucraina sono, per Zelensky, un bene prezioso che Kiev dovrebbe cercare di conservare per usarlo come merce di scambio in un potenziale futuro accordo di cessate il fuoco.