La legge europea sul clima, approvata nel 2021, ha fissato l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e ha ribadito l’ambizione del Green Deal di raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2050. Tuttavia, non è ancora stato fissato un obiettivo per il 2040.

La Commissione dovrebbe proporre un obiettivo di riduzione delle emissioni di “almeno” il 90% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2040, secondo quanto annunciato dal nuovo Commissario per l’Azione per il Clima, Wopke Hoekstra, all’inizio di gennaio.

  • Secondo la proposta, questo obiettivo corrisponde a una decarbonizzazione quasi completa del settore energetico nella seconda metà del decennio 2031-2040 o poco dopo: la quota dell’elettricità nel consumo finale di energia raddoppierà dall’attuale 25% a circa il 50% nel 2040 (il che richiederà notevoli investimenti nell’espansione delle reti elettriche su scala europea). Le energie rinnovabili – solare ed eolica – integrate dall’energia nucleare, produrranno oltre il 90% del consumo di elettricità dell’Unione nel 2040.
  • L’uso di combustibili fossili per la produzione di energia verrebbe ridotto di circa l’80% rispetto al 1990.

Gli Stati membri esprimeranno la loro posizione durante il Consiglio Ambiente del 25 marzo.

  • Alla fine di gennaio, la Danimarca ha spinto una coalizione di 11 Paesi (tra cui Francia, Germania e Spagna) a pubblicare una dichiarazione a favore dell’obiettivo del 90%.

È probabile che la proposta incontri la preoccupazione e l’opposizione dei settori industriale e agricolo.

  • La scorsa settimana, Hoekstra ha tenuto una serie di discorsi ai leader aziendali e ai media per giustificare che la transizione ecologica non è in conflitto con la crescita dell’industria.
  • La mobilitazione degli agricoltori di tutta Europa sta polarizzando ulteriormente la questione dei nuovi regolamenti ambientali europei. Secondo fonti vicine al dossier, la proposta della Commissione non farà più riferimento a un obiettivo di riduzione del 30% per metano, azoto e altri gas legati all’agricoltura.

Le elezioni europee saranno decisive per tutte le misure del Patto Verde. Per Laurence Tubiana, “la grande domanda è cosa succederà al Patto Verde, che è stato un risultato importante negli ultimi cinque anni […] Non sappiamo cosa succederà alle prossime elezioni”.

  • Il Partito Popolare Europeo (PPE), i Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e Identità e Democrazia (ID) sono i gruppi che esprimono le maggiori riserve sul Patto.
  • Secondo gli ultimi sondaggi, il gruppo dell’ID potrebbe passare da 58 a 86 eurodeputati, il CRE da 67 a 78, mentre il PPE potrebbe subire un leggero calo da 178 a 172.