BSW è il nuovo acronimo da ricordare nell’evoluzione del panorama politico tedesco – e forse, più in generale, nell’emergere di una nuova tendenza tra le sinistre europee. Sahra Wagenknecht, ex parlamentare del partito di sinistra Die Linke (PGE), ha lanciato ufficialmente il suo movimento, Bündnis Sahra Wagenknecht (Alleanza Sahra Wagenknecht), lunedì 8 gennaio. Altri nove deputati di Die Linke, attualmente presenti nel Bundestag, hanno aderito alla nuova formazione, facendo perdere alla formazione più di un quarto (26%) dei suoi deputati e del suo gruppo parlamentare.

Il lancio di questo nuovo partito da parte di questa ex appartenente al Partito Comunista della DDR ha lo scopo di formare e promuovere una nuova linea politica, il cui programma sarà definito nel primo congresso del partito il 27 gennaio.

  • Per quanto riguarda la sua posizione sulla Russia, Sahra Wagenknecht si è già fatta un nome opponendosi alla continuazione del sostegno militare all’Ucraina. Già nel marzo 2023, si è posta a leader di un «movimento di pace», spingendo per l’avvio di negoziati con Mosca e per la fine delle forniture di armi a Kiev1. La Germania rimane il secondo maggior contributore di aiuti militari all’Ucraina, dopo gli Stati Uniti.
  • Per quanto riguarda le politiche ambientali, il nuovo partito di Wagenknecht sembra destinato ad abbracciare la nuova frattura ecologica in un momento in cui, in Europa, «il consenso morbido sul clima si sta disgregando sotto i nostri occhi». La Wagenknecht ha attaccato la politica ambientale della coalizione SPD-Verdi-FDP come «eco-attivismo cieco e casuale che rende più costosa la vita delle persone senza fare nulla per il clima». Ieri ha ribadito il suo sostegno al movimento di protesta degli agricoltori in corso dall’8 gennaio contro l’abolizione delle esenzioni fiscali sul gasolio agricolo.
  • Infine, Sahra Wagenknecht si è distinta per la sua posizione anti-immigrazione, uno dei temi preferiti dell’AfD, ora al secondo posto nei sondaggi federali.
  • Questa posizione fa parte di una tendenza di fondo che interessa diversi partiti di sinistra e socialdemocratici in Europa, tra cui la SPD di Olaf Scholz. In un’intervista rilasciata a Der Spiegel il 20 ottobre, il Cancelliere tedesco ha chiesto «fermezza» e ha affermato la necessità di «espellere su larga scala coloro che non hanno il diritto di rimanere in Germania»2.
  • Interrogato dalla rivista sull’affermazione di questa nuova linea, Scholz ha tuttavia negato che ci sia stato un cambiamento di tono, che sarebbe legato all’avanzata dell’AfD nelle elezioni regionali e al calo di popolarità della SPD a livello nazionale. Il mese scorso, il partito di estrema destra ha conquistato il suo primo comune: Pirna, in Sassonia.

Wagenknecht mira a posizionarsi come alternativa elettorale all’AfD, in particolare nella Germania orientale, combinando la retorica anti-immigrazione con la difesa della «giustizia sociale» per gli elettori che si sentono «lasciati indietro»3.

Un sondaggio INSA condotto all’inizio di novembre attribuisce al nuovo partito il 14% delle intenzioni di voto a livello federale4. Il partito intende dimostrare la propria validità alle elezioni europee del giugno 2024 e alle tre elezioni regionali previste per il settembre 2024, in Brandeburgo, Sassonia e Turingia, tre Länder nella parte orientale del Paese.

Note
  1. Reuters, «Protest in Berlin over arming Ukraine against Russia draws thousands», 25 February 2023.
  2. Der Spiegel International, «We have to deport people more often and faster» , 20 October 2023.
  3. DW, «Germany: Sahra Wagenknecht presents new political party», 8 January 2023.
  4. INSA via Europe Elect, 9-10 novembre 2023.