Rispetto al voto dell’Assemblea Generale del 27 ottobre, i risultati del 12 dicembre mostrano un maggiore sostegno alla posizione che chiede un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in ragione della situazione umanitaria. 

  • La risoluzione votata ieri, martedì 12 dicembre, è stata adottata con 153 voti a favore, 23 astensioni e 10 contrari. La risoluzione chiede un immediato cessate il fuoco umanitario e il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza.
  • In particolare, Canada, Australia e India hanno votato a favore della risoluzione, dopo essersi astenuti nella votazione precedente.

Il voto del 12 dicembre ha mostrato ancora una volta le divisioni dell’Europa sulla guerra del Sukkot, ma è anche cresciuto il sostegno per un cessate il fuoco.

  • Mentre il 27 ottobre solo 8 paesi dell’Unione Europea avevano votato a favore della risoluzione, nella votazione di ieri 17 hanno votato a favore.
  • Tra questi, due Stati baltici, Lettonia e Lituania, sono passati dall’astensione al voto a favore della risoluzione, così come la Polonia. Anche la Croazia, che aveva votato contro la prima bozza di risoluzione il 27 ottobre, ha votato a favore della risoluzione.
  • L’Austria e la Repubblica Ceca hanno nuovamente votato contro la risoluzione. Italia, Germania, Romania e Bulgaria hanno mantenuto la loro posizione di astensione.

La votazione si è svolta a seguito di una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’8 dicembre, in seguito all’invocazione dell’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite da parte del Segretario Generale dell’ONU.

  • La riunione del Consiglio di Sicurezza non ha adottato la bozza di risoluzione presentata dagli Emirati Arabi Uniti, che chiedeva un «immediato cessate il fuoco umanitario», a seguito del veto degli Stati Uniti.
  • Gli Stati Uniti e il Regno Unito – quest’ultimo astenutosi – hanno giustificato la loro opposizione con la mancata inclusione nel testo di una condanna degli attacchi di Hamas.