L’Agenzia Europea per l’Ambiente stima i danni economici totali legati agli eventi meteorologici estremi tra il 1980 e il 2022 a 650 miliardi di euro, di cui oltre 100 miliardi di euro solo tra 2021 e 2022.

  • Questi danni economici sono distribuiti in modo ineguale tra gli Stati membri. Germania, Francia e Italia hanno subito quelli più grandi nel periodo in questione.
  • Negli ultimi quattro decenni, la media dei danni economici dovuti a eventi meteorologici estremi è aumentata. I danni medi annui sono stati di 10 miliardi di euro tra il 1981 e il 1990, rispetto ai 16 miliardi di euro tra il 2011 e il 2020 (in euro del 2022).
  • Le inondazioni che hanno colpito la Germania e il Belgio nel 2021, in cui hanno perso la vita più di 200 persone, sono tra gli eventi climatici più costosi degli ultimi quarant’anni, con perdite stimate attorno ai 44 miliardi di dollari. 
  • In termini di vite umane, gli eventi climatici estremi sono stati responsabili di un numero di morti compreso tra 85.000 e 145.000 in Europa negli ultimi 40 anni, di cui oltre l’85% collegato alle ondate di calore.

Il GIEC ha stabilito che la frequenza e l’intensità degli eventi climatici estremi aumenterà nei prossimi anni. Gli sforzi di adattamento sono al cuore dell’agenda climatica internazionale insieme a quelli della riduzione del cambiamento climatico.  

  • L’adattamento e la risposta ai disastri climatici saranno al centro dei negoziati della COP 28, che mirano a fare progressi nell’attuazione pratica del Climate Loss and Damage Fund per i Paesi più vulnerabili. 
  • Nel 2021, l’Unione Europea ha adottato la sua strategia di adattamento «agli impatti inevitabili del cambiamento climatico» entro il 2050. Parte integrante del Green Deal, ha quattro obiettivi principali: rendere l’adattamento più intelligente, più rapido e più sistemico, intensificando al contempo l’azione internazionale.