• In una raccomandazione che sarà pubblicata il 17 giugno, la Commissione europea raccomanderà molto probabilmente di concedere all’Ucraina lo status ufficiale di Paese candidato. Anche la Moldavia potrebbe ricevere un parere positivo, mentre le raccomandazioni per la Georgia potrebbero essere meno favorevoli. La decisione finale sarà presa all’unanimità dai leader dell’UE al prossimo Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. La mattina del 23 giugno si riuniranno per la conferenza sui Balcani occidentali. In questo contesto, diversi Stati membri insistono sulla necessità di dare segnali chiari per i Balcani occidentali – la Macedonia del Nord è candidata ufficiale dal 2005, il Montenegro dal 2010, la Serbia e l’Albania dal 2012.
  • Sebbene i leader dell’UE concordino sul fatto che lo Stato candidato avvierà un processo di lungo periodo, al momento non esiste alcun consenso sulla sua concessione. A maggio, il primo ministro italiano Mario Draghi ha dichiarato che “lo status di candidato all’adesione all’UE per l’Ucraina è stato contestato da quasi tutti i principali Stati dell’UE […] ad eccezione dell’Italia”. Secondo una fonte a conoscenza della materia, per la Francia, che detiene la Presidenza del Consiglio dell’UE fino alla fine di giugno, la priorità è mantenere l’unità europea ed evitare a tutti i costi una spaccatura tra Est e Ovest, rispondere alla necessità di un segnale forte ed europeo per la Moldova e l’Ucraina, nonché mantenere la credibilità del processo di allargamento dell’UE.
  • Se per la Francia l’allargamento non risponde alle esigenze immediate dell’Ucraina – un punto sottolineato anche dal primo ministro portoghese António Costa – per Parigi è fondamentale la proposta di creare una comunità politica europea, per avere a breve termine un foro comune dove affrontare questioni come la politica estera e di sicurezza, la sicurezza alimentare e l’approvvigionamento energetico.
  • Il 10 giugno, i presidenti delle commissioni per gli affari esteri dei parlamenti di dieci Paesi – Croazia, Repubblica Ceca, Belgio, Bulgaria, Estonia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia – hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui chiedono che all’Ucraina venga concesso lo status di candidato. 1.
  • Per quanto riguarda l’opinione pubblica, secondo un sondaggio di Euroskopia pubblicato a marzo 2022, il 57% degli europei ritiene che l’Ucraina debba entrare nell’Unione immediatamente o tra qualche anno. Tuttavia, questa percentuale varia notevolmente da uno Stato membro all’altro: in Spagna, il 53% degli intervistati concorda sul fatto che l’Ucraina dovrebbe essere ammessa immediatamente nell’Unione. In Germania la percentuale è pari al 22%, in Francia al 24%, in Italia al 19% e nei Paesi Bassi al 12%.