Mediterraneo

L’Eurafrica attraverso lo smartphone, l’immigrazione secondo «Mafia nigeriana» di Giorgia Meloni

Politica
Lettura estesa

Non c’è fatalità nel declino economico dell’Italia. Ma per arrestarlo, è necessario smettere di compiacersi nel mito di un paese la cui singolarità risiederebbe in una certa cultura dell’illegalità. Spetta allo Stato far rispettare la legge e promuovere un clima favorevole agli affari. Secondo Andrea Capussela, non si sta prendendo questa strada con Giorgia Meloni: non ha fatto nulla per affrontare i mali che minano l’economia italiana, anzi. Peggio, se non si interviene, questi problemi potrebbero estendersi al continente.

Il 29 dicembre, il Sudafrica si è rivolto alla Corte internazionale di giustizia, accusando Israele di aver commesso atti «genocidi» contro i palestinesi della Striscia di Gaza. La prima udienza, alla quale Israele ha accettato di presentarsi denunciando le accuse «infondate», si terrà l’11 e il 12 gennaio all’Aia. 10 punti e 8 mappe e grafici per aiutarvi a capire la posta in gioco di questa procedura straordinaria.

Di una delle figure più influenti del Medio Oriente contemporaneo sappiamo poco o niente. Dallo scoppio della guerra del Sukkot, Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ha parlato più volte. Le immagini dei suoi ultimi due discorsi sono state proiettate in tutto il mondo. Nel discorso di novembre ha spiegato la strategia dell’organizzazione dopo lo scoppio della guerra da parte di Hamas. Lo traduciamo, lo presentiamo e lo commentiamo riga per riga.

L’Arabia Saudita vuole essere la voce dei Paesi arabi nella guerra del Sukkot. Ma come? Innanzitutto attaccando il sistema internazionale dominato dall’Occidente, accusato di aver fallito. Per la prima volta, abbiamo tradotto in italiano le parole del ministro degli Esteri del regno, che espone la nuova dottrina di Riyadh per un mondo post-Sukkot.

In Spagna, Pedro Sanchez dovrebbe giurare come Primo ministro mercoledì. Secondo Manuel Escudero, ambasciatore spagnolo presso l’OCSE e principale artefice della politica economica di Sanchez, il leader del PSOE, lungi dall’attentare alla Costituzione spagnola, ha al contrario saputo cogliere le radici di un sentimento politico profondo. Contrapponendo il nazionalismo all’indipendentismo, la sua strategia per rimanere al potere mira a reintegrare la Catalogna e i Paesi Baschi, dando loro alcune garanzie.