Europa

Lettura estesa

Siamo prigionieri dello sguardo dell’imperatore romano?

Per capire come il mondo di Le Pen e Meloni sia diventato il nostro, uno dei più sottili osservatori della politica contemporanea ha coniato un’espressione: «la romanizzazione dei barbari».Per Giovanni Orsina, direttore della LUISS School of Government, la marea populista non si sta ritraendo perché scompare, ma perché entra nelle istituzioni e ci si installa.

Per capire Jordan Bardella e la sua resistibile ascesa, non bisogna guardare a Meloni, ma a Di Maio.

Sintesi perfetta dell’era tecnopopulista, la traiettoria politica dell’ex leader del Movimento 5 Stelle — ora collocato al centro della macchina tecnocratica dell’Unione Europea — può insegnarci qualcosa sulla sequenza che sta iniziando in Francia.

Rispetto all’exploit delle Europee di cinque anni fa, la Lega crollerà. Per cercare di arginare le perdite e salvare la sua leadership sempre più contestata, Salvini ha scommesso tutto su un generale ancora sconosciuto in Europa. David Allegranti raccoglie e commenta 10 prese di posizioni dell’autore del best seller Il mondo al contrario, tracciando per la prima volta il portrait europeo di una figura estrema.

“Realismo progressista”.

Per il prossimo ciclo politico britannico, la persona che Keir Starmer e i laburisti hanno nominato come futuro capo della diplomazia ha un piano. In una lunga intervista rilasciata al Grand Continent, David Lammy delinea per la prima volta la sua dottrina globale – dall’Ucraina a Gaza passando per l’Indo-Pacifico – e la ricerca di una cooperazione più integrata con l’Unione europea.

Il modo in cui siamo organizzati, i nostri processi decisionali e i nostri meccanismi di finanziamento sono progettati per il mondo di ieri: pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in Medio Oriente, pre-ritorno delle ostilità tra grandi potenze. Ma a noi serve un’Unione europea che sia adeguata al mondo di oggi e di domani. Ecco perché quel che proporrò nella relazione che la Presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale: perché è di un cambiamento radicale che abbiamo bisogno.

Dall’Ucraina a Gaza, l’Austria vuole usare la sua neutralità come una leva: nel cuore di un’Europa che si sta riarmando, aspira a essere una potenza per la pace.

Per scoprire come, abbiamo chiesto al Cancelliere federale Karl Nehammer la strategia di Vienna per influenzare il nuovo ciclo politico e utilizzare il suo posizionamento per costruire ponti con il Sud.